Lo European Financial Stability Facility (il cosiddetto Fondo Salva-Stati), l’Unione Europea, la Banca Europea per gli Investimenti e la Repubblica Francese: sono questi i protagonisti delle sei emissioni che sono state avviate oggi presso il segmento EuroMot del Mercato Telematico Obbligazionario di Borsa Italiana. Con quali bond si avrà a che fare in questo caso? Anzitutto, bisogna precisare che i termini di liquidazione sono stati fissati nel terzo giorno successivo alla data di stipulazione del contratto di compravendita. Cerchiamo di fare ordine sui prodotti in questione. Ben tre obbligazioni avranno come emittente la Bei, con dei tassi cedolari che saranno comunque differenti (per la precisione, si tratta dell’1,625%, dell’1,875% e del 2,25%, in quest’ultimo caso si tratterà dell’unico strumento con denominazione in sterline invece che in euro).
Lloyds emette un bond quinquennale di tipo unsecured
Lloyds Banking Group, istituto di credito che è detenuto per il 41% dai contribuenti britannici e che sta provvedendo attualmente a tagliare ben quindicimila posti di lavoro, ha venduto dei bond allo scoperto nel mercato di riferimento: si tratta di un segmento che era rimasto chiuso a tutti i prestatori dallo scorso mese di luglio, dunque si può parlare a ragione di una emissione importante. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che questa cessione è stata caratterizzata da 1,5 miliardi di euro per quel che concerne l’importo complessivo, mentre la scadenza è stata fissata in cinque anni. Lo stesso gruppo inglese non si avventurava in ambito obbligazionario da quasi un anno, visto che l’ultima vendita risaliva al mese di marzo del 2011.
Investire in Rame 2012
Chi lavora nei settori interessati dall’andamento del prezzo del Rame sa che negli ultimi anni si è avuto un aumento importante del prezzo; questo ha avuto conseguenze enormi su certi mercati che, insieme al problema della crisi dei sub-prime e del credito, hanno visto un mutamento degli equilibri drastico. Si pensi ad esempio all’uso del rame nelle linee elettriche, oppure i famosi furti sulle linee ferroviarie, ma anche a situazioni completamente diverse come ad esempio la galvanica su ottone (anche se in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea il rame non si usa più, la legge di molti Paesi Asiatici ancora tollera questa procedura). Se pensiamo poi a tutte le leghe con il rame allora è facile rendersi conto di quanto il mercato è condizionato dal prezzo del rame.
La nuova obbligazione Cap&Floor di Monte dei Paschi
Il DomesticMot di Borsa Italiana ha accolto proprio nella giornata odierna il nuovo titolo obbligazionario a marchio Monte dei Paschi di Siena: l’emittente toscana ha infatti lanciato il “Banca Monte dei Paschi di Siena Spa 2011-2017-Tasso Misto Cap&Floor BancoPosta” (il codice Isin di riferimento è IT0004761356). Di cosa si tratta esattamente? Detto che le valutazioni da parte delle agenzie di rating sull’istituto non sono proprio lusinghiere (Baa1 secondo Moody’s, BBB+ secondo Standard & Poor’s, una affidabilità discreta del credito), bisogna ricordare che la modalità di negoziazione di tali bond sarà quella del corso secco.
Investire nel Mais 2012
Il Mais, meglio conosciuto a livello internazionale come Corn, è una delle commodities più importanti sul mercato dei futures; le analisi su questo strumento ultra-decennale vantano uno storico ampio e gli investimenti di lungo periodo nel Mais sono sempre presi in considerazione nella gestione di un portafoglio.
Uno sguardo di lunghissimo periodo esclude però anche in questo caso investimenti troppo a lunga scadenza; come per le commodities correlate di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli, anche qui i movimenti nel lunghissimo periodo si svolgono all’interno di range ben definiti che accompagnano il prezzo per molto tempo.
Estremamente interessanti invece sono gli investimenti di medio e lungo periodo che risultano efficaci in strategie di rotazione del portafoglio; la ciclicità di queste commodities molto liquide è accentuata e permette di investire sia al rialzo che al ribasso con una particolare sicurezza data dalla solidità storica di questi mercati.
Israele, dopo tre anni tornano i bond in dollari
Il governo israeliano ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a dieci anni per un importo complessivo di 1,5 miliardi di dollari: si tratta, nello specifico, della prima offerta estera degli ultimi tre anni, un dato piuttosto significativo se ci si pensa bene. La nazione ha deciso di puntare su dei bond in scadenza nel 2022, con un rendimento iniziale di 4,11 punti percentuali, circa 205 punti base al di sopra della stessa data di maturazione messa a disposizione dal Tesoro americano. Le obbligazioni in questione, tra l’altro, rappresentano una opportunità ottima per investire su un paese abbastanza sicuro e con la speranza di un buon ritorno economico, almeno secondo quanto riferito da Agnes Belaisch, ex economista del Fondo Monetario Internazionale.
Emissione CTZ, BTP€I e BOT del 26-27 Gennaio 2012
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha appena reso noti tramite due comunicati stampa successivi i dettagli della nuova emissione di titoli di Stato prevista per il 26 ed il 27 Gennaio prossimi. Secondo le disposizioni il primo dei due giorni verranno messi all’asta i CTZ ed i BTP€I rispettivamente con queste caratteristiche:
per quanto riguarda i Certificati di Credito del Tesoro “Zero Coupon” (CTZ) la decorrenza è al 21 Gennaio 2012 mentre la scadenza è prevista il 21 Gennaio 2014 per una durata complessiva di due anni. L’ISIN di questi titoli del debito non è ancora stato assegnato, mentre l’ammontare dell’emissione sappiamo che sarà da un minimo di 3.500 milioni di euro ad un massimo di 4.500 milioni di euro.
La produzione di caffè fa crollare i futures sulla qualità arabica
I contratti futures collegati al caffè qualità arabica sono scesi al loro livello più basso dell’ultima settimana, una chiara testimonianza che le scorte internazionali si sono accresciute: al contrario, gli stessi strumenti finanziari in questione, ma collegati al cacao e allo zucchero, hanno subito un rialzo importante. Tornando però a parlare del caffè, però, c’è da dire che la produzione sarà pari a 132,4 milioni di bustine, un dato che si riferisce alla stagione che è cominciata lo scorso mese di ottobre; tra l’altro, l’aumento rispetto alle stime di dicembre è stato superiore ai 3,8 milioni di unità, così come annunciato ufficialmente nei giorni scorsi dalla International Coffee Organization.
Rbs mette a disposizione cinque nuovi Etf per Borsa Italiana
Mercati di frontiera, continente africano, Arabia Saudita, Brasile e America Latina: sono questi i cinque riferimenti finanziari che Royal Bank of Scotland ha deciso di collegare ai propri Exchange Traded Fund, strumenti che hanno cominciato a essere negoziati a partire dalla giornata odierna presso il segmento EtfPlus di Borsa Italiana. Il comparto scelto dall’emittente britannica è, volendo essere ancora più precisi, quello degli Oicr Aperti Indicizzati (Classe 2). Che tipo di fondi comuni potranno essere sottoscritti? Anzitutto, la valuta di negoziazione sarà l’euro, con un differenziale massimo di prezzo compreso tra i due e i quattro punti percentuali.
Barclays sceglie Ftse Mib e Dax per i suoi Mini Futures Certificate
I nuovi certificati di investimento che verranno messi a disposizione a partire da domani da Barclays sono della tipologia Mini Futures: in pratica, questi dieci strumenti saranno collegati a indici finanziari, con il comparto Sedex “Leveraged Certificates” a rappresentare il mercato di quotazione in tal senso. Di cosa si tratta esattamente? A parte uno di questi benchmark, tutto il resto beneficerà della tipologia Bull. In pratica, gli indici che sono stati scelti dalla banca anglosassone sono due, vale a dire il Ftse Mib e il tedesco Dax di Francoforte. La scadenza, invece, sarà sempre la medesima, vale a dire il 20 gennaio del 2017, il che vuol dire che si tratta di titoli quinquennali.
L’aviazione saudita emette il primo sukuk della sua storia
La General Authority of Civil Aviation, istituzione dell’Arabia Saudita a cui fa riferimento l’aviazione nazionale, ha annunciato la scorsa settimana la sua prima emissione di sukuk sul relativo mercato: tale titolo ha beneficiato di una sottoscrizione tripla rispetto a quanto offerto, segno che c’è un interesse crescente nel paese asiatico per questa specifica forma di investimento. Il presidente dell’autorità in questione, il principe Fahd bin Abdullah, ha espresso tutta la propria soddisfazione per questo evento, un debutto su cui erano state riposte molte speranze, ma mai delle dimensioni che poi sono state effettivamente registrate.
Investire in Soia 2012
Tra tutte le commodities che seguiamo con interesse, abbiamo sempre inserito nelle analisi specifici riferimenti a certe correlazioni interne al mercato delle materie prime; in particolare ribadiamo sempre quanto l’andamento del Soybean sia simile a quello del Wheat e del Corn, anche se vi sono delle differenze sostanziali in termini di massimi e minimi relativi (e raramente assoluti) che permettono interessanti sviluppi previsionali sulle analisi classiche.
In pratica, l’andamento simile e la correlazione diretta fanno si che quando si verificano divergenze in termini di relazioni tra swing consecutivi tra Soybean, Whean e Corn, l’immediato futuro soffrirà di questa divergenza variando le previsioni in tendenza ed in estensione. Queste spesso risultato essere più precise, sopratutto con riferimento al future sul Soybean (o future sulla Soia se si preferisce l’italiano) che spesso grazie ad un andamento più lineare risulta essere il più prevedibile della “triade”.
Il citrus greening fa schizzare verso l’alto i futures sul succo d’arancia
I contratti futures relativi al succo d’arancia sono aumentati nel corso di quest’ultima settimana a livelli davvero da record: il boom in questione è la conseguenza diretta della possibile riduzione di scorte da parte degli Stati Uniti, mossa motivata dal cosiddetto “citrus greening”, la malattia che ha colpito gli agrumi del Texas. In aggiunta, non bisogna dimenticare nemmeno il rallentamento delle importazioni che è stato stimato dal dipartimento agricolo americano (lo Usda). La piaga che si sta diffondendo nello stato federale è stata accertata per la prima volta lo scorso 18 gennaio; in quella occasione, poi, si è anche scoperto che molti raccolti della Florida avevano subito dei danni evidenti e la zona in questione è celebre proprio per i suoi agrumi, le arance in particolare.
Bank of Nova Scotia si affida ancora ai covered bond
Bank of Nova Scotia, uno dei principali istituti di credito di tutto il Canada, ha lanciato dei covered bond destinati al mercato statunitense, per un importo complessivo di 2,5 miliardi di dollari: la scadenza degli strumenti in questione sarà pari a cinque anni. Il rendimento previsto, inoltre, è stato fissato a una quota iniziale di 1,95 punti percentuali, circa 109 punti base al di sopra dei medesimi titoli messi a disposizione dal Tesoro americano. Il 2012 è iniziato da appena tre settimane, eppure questa è già la seconda cessione obbligazionaria della banca nordamericana, la quale ha messo a disposizione di recente anche 1,25 miliardi di dollari in bond unsecured quinquennali (il ritorno economico è pari al 2,55%).