Israele: i bond decennali ai massimi da due settimane

I bond governativi israeliani diventano ancora più appetibili per gli investitori: i titoli con scadenza a dieci anni della nazione mediorientale sono infatti aumentati fino al loro massimo livello delle ultime due settimane. L’importante crescita in questione è stata favorita senza dubbio dalle speculazioni sul tasso inflazione, in particolare su un suo incremento nel corso del mese di maggio, tanto che ora molti analisti sono convinti che la banca centrale provvederà a rialzare i tassi di interessi. Volendo essere più precisi, i rendimenti di tali obbligazioni non erano così alti dallo scorso 25 maggio, mentre il ritmo di inflazione su sui ci si è focalizzati è pari al 4,2%.


In particolare, i prezzi al consumo risentono fortemente dell’andamento di frutta e verdura, alle prese con i cambi stagionali che sono ancora in ritardo; il ritorno economico riferito al benchmark Mimshal Shiklit (la scadenza avverrà a gennaio del 2020) ha conseguito un ricavo pari a un punto base, attestandosi quindi per il momento al 5,1%. Intanto, sul fronte valutario è stato registrato l’indebolimento dello shekel, la valuta nazionale, il quale ha perso lo 0,7% nei confronti del dollaro. Circa 381 miliardi di dollari sono stati ottenuti dal governo di Gerusalemme grazie ai tradizionali fondi mutualistici, in gran parte dai corporate bond; anche i prodotti relativi al mercato monetario, però, sono cresciuti a ritmo sostenuto, ottenendo più o meno la stessa somma di denaro, mentre minori sono stati gli introiti delle obbligazioni a breve termine.

I flussi finanziari sono ormai gli stessi da un mese a questa parte, un fattore che va tenuto in altissima considerazione, soprattutto se si considera che il sentimento più diffuso di questo momento è negativo, a causa principalmente della difficile ripresa economica degli Stati Uniti e della crisi del debito che si sta verificando in Grecia. Da sottolineare, infine, il -1,3% del Tel Aviv 25 Index.

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