Il rialzo della rupia indonesiana fa avanzare i bond decennali

La sorprendente ascesa della rupia indonesiana non se l’aspettava nessuno, nemmeno lo stesso governo della nazione asiatica: il rialzo della valuta in questione, giunta fino al proprio livello massimo delle ultime quattro settimane, è comunque il risultato dei nuovi tassi di interesse adottati dalla banca centrale di Giacarta, aumentati per la prima volta in più di due anni per tentare di contenere l’inflazione. Tali eventi, inoltre, hanno agevolato i bond decennali del paese. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre sottolineare come gli interessi sopracitati siano giunti fino al 6,75%, ma siamo ancora ben lontani dall’ottenere dei prezzi al consumo più bassi, dato che gli ultimi dati parlavano espressamente di un’inflazione superiore ai sette punti percentuali per la maggiore economica dell’intero Sudest asiatico.


La rupia, pertanto, è stata capace di guadagnare lo 0,4%, attestandosi a quota 8,993 dollari; l’ultimo rafforzamento di proporzioni simili risaliva allo scorso 6 gennaio, quando furono sfiorati gli 8,990 dollari. Riguardo poi al debito governativo, le obbligazioni con scadenza a dieci anni possono beneficiare ora di un rendimento pari all’8,25% (la scadenza è stata fissata a luglio del 2021), in deciso calo rispetto alla precedente rilevazione (8,91%). Lo stesso declino è stato registrato in relazione ai bond a due anni, con un ritorno economico passato addirittura dall’11% al 7,65% (la scadenza in questione è dicembre 2012). Helmi Arman, stratega obbligazionario presso la PT Bank Danamon Indonesia di Giacarta, ha confessato di essere rimasto completamente spiazzato dal rally dei rendimenti dei bond.

In effetti, gli investitori finanziari devono tenere conto che esiste ancora una forte incertezza per quel che concerne i picchi che l’inflazione può raggiungere, ma per il momento la fiducia rimane inalterata. L’andamento dei prezzi al consumo ha letteralmente scritto la storia della rupia: introdotta per la prima volta nel 1945, fu poi sostituita e dotata di un nuovo tasso di cambio nel 1965, ma anche le alterne vicende economiche della fine degli anni Novanta ne hanno condizionato l’andamento.

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