Il won guida il declino delle principali valute asiatiche

Gli appassionati di investimenti in valute straniere dovranno necessariamente tenersi alla larga dal continente asiatico in questi giorni: le principali monete dell’estremo oriente, infatti, hanno subito una brusca caduta nel corso dell’ultima settimana, con il won coreano e il peso filippino a guidare queste performance negative. Queste ultime sono state provocate, in particolare, dalla crescente speculazione sui fondi esteri, la quale ha mosso una enorme quantità di denaro. Tra l’altro, proprio nelle Filippine si teme un inasprimento dei prezzi a causa degli alti costi globali del cibo e del petrolio, una pressione fin troppo forte per la banca centrale di Manila.


Entrando nel dettaglio statistico, c’è da dire che il won ha perso 0,9 punti percentuali assestandosi a quota 1.124,10 dollari, mentre il peso si è reso protagonista di un calo dello 0,9%; ma il segno negativo, come già accennato, ha caratterizzato l’intera Asia e dunque anche il baht thailandese (-0,7%) e la rupia indonesiana non sono state da meno. Soltanto lo yuan cinese è riuscito a rafforzarsi, anche se non di molto (+0,1%). Tornando a parlare di Corea del Sud, il won ha completato il suo primo declino settimanale da un mese a questa parte: l’evento è stato reso possibile dall’atteggiamento degli investitori esteri, i quali hanno provveduto a vendere 363 milioni di dollari di titoli azionari della nazione asiatica, un numero di gran lunga superiore a quello relativo agli acquisti settimanali.

Secondo Drew Doohyun Na, trader presso la Standard Chartered First Bank Korea di Seul, è improbabile che la valuta estende le proprie perdite, visto che gli esportatori sono in procinto di cedere dollari a un livello superiore a quota 1.120. Altre indicazioni interessanti sono giunte infine dalla rupia indiana, alle prese con le nuove previsioni degli analisti e le decisioni dell’istituto di credito centrale in merito ai costi dei prestiti, dal dollaro di Taiwan e da quello di Singapore.

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