Investire in bond di paesi emergenti a fine 2012

L’investimento in obbligazioni emesse da governi e aziende di paesi emergenti sta diventando sempre più appetibile agli occhi degli investitori, desiderosi di diversificare al meglio il proprio portafoglio finanziario in un contesto di forte variabilità dei rendimenti su scala globale. Fino a qualche anno fa investire in bond di paesi emergenti sarebbe stato inquadrato come un azzardo, o quantomeno un investimento ad elevato rischio. Oggi, invece, molti money manager stanno puntando su questi bond per difendersi dai rischi di oscillazione dei rendimenti di un portfolio obbligazionario.

Oggi i bond emergenti hanno molto appeal perché emessi da paesi ad alta crescita, ma anche perché sono caratterizzati da un basso livello di correlazione sia con l’andamento dell’azionario dei paesi emergenti sia con il mercato del reddito fisso dei paesi maturi. I fondi di investimento specializzati in questa categoria di bond hanno ottenuto performance davvero esaltanti negli ultimi tre anni. I migliori 10 fondi obbligazionari in paesi emergenti hanno messo a segno un rendimento a tre anni almeno superiore al 60%.

Pioneer Funds-Emerging Markets Bond è il migliore di tutti con un rendimento a tre anni che sfiora il 69%. Da inizio anno ha comunque messo a segno una performance del 16% circa, nonostante le turbolenze finanziarie che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno in corso. Un fattore di forza per i paesi emergenti sta diventando anche il basso rapporto debito/pil, nettamente migliore rispetto a quello dei paesi più sviluppati. Inoltre, le valute dei paesi emergenti continuano ad apprezzarsi n modo costante e graduale, soprattutto le monete asiatiche.

L’investimento in bond di emerging markets non è esente da rischi. Infatti, bisogna mettere in conto che la volatilità delle quotazioni può essere simile a quelle dei bond di paesi maturi. Il contesto di fly-to-quality può interessare anche questa categoria di bond nei momenti di maggiore incertezza sui mercati. I gestori puntano molto sui bond denominati in peso messicani, ma tra le valute più interessanti per i prossimi 6-12 mesi troviamo anche il rand sudafricano che ha rendimenti medi intorno al 7,6%. Qualche money manager punta anche sulle valute del Golfo Persico, come ad esempio alle emissioni di Abu Dhabi o di Dubai, dove non si vive solo di petrolio.

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