Previsioni bond paesi emergenti 2013 secondo Jp Morgan Am

Nonostante la corsa messa a punto negli ultimi mesi, i bond dei paesi emergenti restano ancora molto attraenti per la maggior parte dei gestori dei fondi di investimento. E’ chiaramente indispensabile una certa selettività se si vuole trovare valore ed evitare brutte sorprese e/o eccessivi rischio (come il caso dell’Argentina, tornata di nuovo a essere a rischio default). Ad ogni modo, in termini relativi, le obbligazioni dei paesi emergenti offrono ancora rendimenti più elevati rispetto a quelli dei paesi maturi, con 240-250 punti di spread sui bond governativi americani.

Secondo Robert Stewart, client portfolio manager emerging markets debt and currencies di Jp Morgan Asset Management, i bond dei paesi emergenti sono ancora un’opportunità che vale la pena sfruttare. Il gestore ritiene sia giusto puntare su questa nicchia di mercato in quanto i paesi emergenti restano quelli ancora in grado di trainare la crescita economica mondiale, visto che l’Europa è in recessione mentre gli Stati Uniti e il Giappone crescono a tassi molto modesti.

Nel 2012 i mercati sviluppati cresceranno dell’1,2% circa, i paesi emergenti il 4,7% quest’anno e il 5,2% nel 2013. Il tasso di crescita non è lo stesso del 2010 (quando il ritmo era +7,5%) ma si tratta pur sempre di un incremento quattro volte maggiore dell’Occidente. Il gestore sottolinea che, rispetto al benchmark di riferimento, è sovrappesato su paesi come Messico, Brasile, Russia e Indonesia. Stewart ha un sottopeso su Sudafrica, Cile e Polonia. Il money manager scorge all’orizzonte ottime occasioni nella Turchia e nelle Filippine, da quest’anno diventati paesi con rating “investment grade”. Piacciono anche Venezuela ed Ucraina.

L’esperto detiene anche posizioni lunghe su bond governativi indicizzati all’inflazione di Brasile e Turchia. Dal lato delle obbligazioni societarie, il gestore è convinto che i corporate bond siano una buona occasione d’investimento, soprattutto quelli bancari grazie al processo di deleveraging in corso e alla pulizia dei bilanci. Piacciono molto soprattutto i corporate bond con rating investment grade emessi da paesi emergenti, che hanno da tempo un rapporto debito/liquidità molto favorevole rispetto agli emittenti statunitensi con stesso rating.

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