Consigli per investire nei mercati emergenti nel 2013

La maggior parte delle case d’affari è convinta che l’investimento nei paesi emergenti possa ancora sorridere agli investitori nel 2013. Sono davvero poche le voci fuori dal coro, come ad esempio Schroders che mantiene un atteggiamento molto prudente. La parola d’ordine resta la selezione, in quanto non tutti i paesi emergenti avranno gli stessi tassi di crescita e godranno dello stesso appeal degli investitori. Secondo Angelo Drusiani di Banca Albertini Syz, la posizione degli analisti non crea un fronte compatto nella view generale sui mercati emergenti.

In una recente intervista rilasciata a Il Sole-24 Ore, l’esperto fa notare che alcuni analisti sono convinti che i paesi emergenti rischiano di soffrire come accaduto ai paesi più maturi a causa del rallentamento economico combinato a un maggiore livello di indebitamento e a possibili downgrade delle agenzie di rating. Altri analisti ritengono che “la frenata del mondo occidentale può essere bilanciata da una crescita degli scambi interni all’area”. I problemi in alcuni mercati emergenti non mancano.

In Cina resta alta l’allerta per uno scoppio della bolla immobiliare, mentre in Brasile preoccupa la crescita dei debiti delle famiglie. Secondo Drusiani è probabile che alla fine le opportunità migliori si trovino ancora ad occidente, ad esempio in Turchia che ha un legame molto stretto con l’economia tedesca. In generale, l’investimento in mercati emergenti non è di certo poco rischioso. Devono essere valutati bene diversi fattori, come la liquidità, la solidità dell’emttente, il rischio di cambio. L’investimento fai-da-te è sconsigliato, meglio investire attraverso fondi specializzati o Etf.

Investire direttamente in bond di paesi emergenti può essere molto difficile. Infatti, spesso sono previsti tagli minimi anche di 100mila euro per comprare simili bond, per cui l’ideale è comprare quote di fondi specializzati o Etf. In questo modo l’unica preoccupazione per l’investitore resta quella dell’area geografica, singolo paese o settore sul quale investire. Anche in questo caso il fai-da-te può rivelarsi pericoloso, mentre è meglio rivolgersi a consulenti specializzati con una storia di buoni risultati alle spalle. Drusiani ritiene che conviene puntare maggiormente sui bond governativi, in quanto più liquidi dei corporate bond anche se con rendimenti leggermente meno attraenti.

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