Il Tesoro fa buy back su titoli di stato fino a 2 miliardi di euro. In sintesi, Saranno offerti Btp con scadenza 2034 in cambio di 5 titoli di stato a varie scadenze. Vale dunque la pena conoscere tutti i dettagli dell’operazione.
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Bond, il flop di BTP Italia 2024
La nona edizione del BTP Italia ha deluso le attese. Malgrado i proclami e gli incoraggiamenti da parte di Maria Cannata, responsabile per il debito pubblico al Mef, la raccolta ordini destinata agli investitori retail si è bloccata a 4,2 miliardi di euro con 502 milioni raccolti nella giornata di ieri.
I bond quotati sul mercato HI-MTF
Sono numerosi i bond disponibili sul mercato Hi-MTF. Di cosa parliamo quando menzioniamo questa sigla? Il mercato Hi-MTF poggia su un sistema multilaterale di negoziazione (Multilateral Trading Facility – MTF) organizzato e gestito da Hi-mtf SIM S.p.A., sistema che permette l’incontro, al suo interno ed in base a regole non discrezionali, di interessi multipli di acquisto e di vendita di terzi relativi a strumenti finanziari.
Le Pmi preferiscono i bond ai prestiti
Le imprese italiane preferiscono erogare obbligazioni piuttosto che concedere prestiti bancari. Dall’imperversare della crisi alla riduzione estrema dei tassi di interesse, molte cose sono cambiate: per le imprese italiane, sta risultando più facile accedere al mercato diffuso dei capitali piuttosto che ai prestiti bancari.
Titoli governativi europei in difficoltà
Non è un buon momento per i titoli governativi del Vecchio Continente. Dopo un lungo periodo di risalita delle valutazioni e nonostante gli acquisti della Banca centrale europea ormai avviati, è stato fatto registrare un andamento al ribasso per i bond sovrani.
L’Argentina a rischio di nuovo default
La Corte Suprema americana ha respinto l’appello di Buenos Aires confermando la sentenza precedente che obbliga al pagamento di 1,3 miliardi di dollari agli hedge fund titolari di bond andati in default. Eha stabilito inoltre che i possessori di bond possono far ricorso alle corti americane per costringere l’Argentina a dire dove controlla proprietà nel mondo per facilitare il recupero dei fondi.
La decisione americana, ha fatto salire lo spread dei titoli di Stato argentini a 800 e i credit default swap argentini a 1.788. A preoccupare è un eventuale “default tecnico” del Paese, che il 30 giugno ha la scadenza del pagamento ai possessori di bond con scadenza 2033 che hanno aderito al concambio.
> Su quali investimenti non si paga la tassa sulle rendite finanziarie
Buenos Aires ha fatto sapere di non poter far fronte né a tale pagamento nè a quello degli hedge fund, paventando lo spettro di un default. Nella spiegazione delle sue motivazioni alla corte, l’Argentina ha avvisato che in caso di bocciatura dell’appello il rischio sarebbe stato di un nuovo default con possibili “dure conseguenze per milioni di argentini”.
Ma i rischi – ha minacciato l’Argentina – potrebbero anche andare oltre i confini del paese, minacciando i mercati internazionali e intralciando il processo di ristrutturazione del debito. La Corte Suprema americana respingendo il caso e senza pubblicare commenti, ha confermato la precedente sentenza: l’Argentina non può proseguire con i pagamenti sul suo debito ristrutturato salvo che non paghi gli hedge fund che hanno rifiutato l’offerta di concambio con gli 1,3 miliardi di dollari che spettano loro. Fra gli hedge fund ad attendere l’assegno dell’Argentina ci sono Aurelius Capital Management ed Elliott Management.
Investire in Obbligazioni, i consigli dei gestori
Il consiglio per i risparmiatori è quello di investire in obbligazioni e Btp al fine di conseguire guadagni e recuperare vecchie perdite. Stando ad un’analisi di CorrierEconomia, infatti, le minusvalenze riferite all’anno 2013 e al 2012 e 2011 possono essere in parte o del tutto assorbite dagli utili che si otterranno in futuro.
Bond americani a rischio crollo secondo BofA Merrill Lynch
Il taglio automatico alla spesa federale USA, scattato il 1° marzo (il cosiddetto “sequester”), non sembra spaventare gli investitori internazionali. A Wall Street le borse avanzano col vento in poppa, tanto che l’indice Dow Jones ha superato i precedenti massimi storici di ottobre 2007 segnando record su record. Negli Stati Uniti le cose sembra staino girando per il verso giusto, anche a livello macroeconomico. La disoccupazione è in calo, le stime sulla crescita sono state riviste al rialzo nel primo trimestre 2013 e anche il settore immobiliare continua a mgliorare.
Tassi bond giapponesi a 5 anni sui minimi storici
Il Giappone sta vivendo una fase molto importante per il suo futuro economico, in quanto dopo l’avvento di un nuovo governo c’è stato anche il cambio al vertice alla Bank of Japan. Il paese del Sol Levante vuole uscire dalla morsa della deflazione e tornare a crescere su livelli più alti rispetto agli ultimi anni. La strategia di politica economica del nuovo esecutivo targato Shinzo Abe è soprattutto basata sugli stimoli monetari all’economia con massicce iniezioni di liquidità. Intanto, il nuovo governatore della BoJ, Haruiko Kuroda, ha alzato il target di inflazione al 2%.
Goldman Sachs preferisce le azioni ai bond nel 2013
La banca d’affari newyorkese Goldman Sachs guarda oltre le tensioni che stanno caratterizzando i mercati europei negli ultimi giorni, a causa del voto shock in Italia. Quindi, se nel breve termine permane uno stato di forte incertezza, in quanto l’Italia rischia di essere ingovernabile e di tornare alle urne, nel lungo periodo le occasioni non mancano. Secondo gli specialisti della banca statunitense, “nel 2013 ci sarà una ripresa molto modesta della crescita globale, che è però destinata ad accelerare nel 2014”. Alla luce di questo scenario, quali prospettive per le azioni?
Dove investire nel 2013 secondo State Street Global A.
Nonostante la view della maggior parte dei gestori di fondi sia ancora positiva sull’azionario, alcuni money manager hanno cominciato ad adottare strategie di investimento più prudenti soprattutto sull’azionario. Con il Dow Jones sui massimi a 5 anni c’è chi ha pensato di alleggerire l’esposizione sull’azionario in vista di un costante incremento della volatilità sui mercati, a causa di una serie di “mine vaganti” in grado di influenzare l’andamento di borse e bond. Tra questi c’è anche State Street Global Advisors (SSgA), colosso dell’asset management con 2.100 miliardi di dollari in gestione.
Invesco consiglia prudenza sui bond nel 2013
Dopo essere stato una delle asset class più profittevoli del 2012, l’obbligazionario viene giudicato meno attraente per i prossimi mesi da molti gestori di fondi. Tra questi c’è anche Paul Read, uno dei due responsabili del fixed income del colosso americano del risparmio gestito Invesco. Secondo Read, nei prossimi dodici mesi non esiste il rischio di un crollo delle quotazioni nel mercato del reddito fisso e neppure quello di un sell-off dei bond governativi e dei corporate bond.
Hedge Invest consiglia di comprare i Btp
Nonostante il rally avvenuto nel 2012 e la febbre da spread post-elettorale, c’è chi ritiene i titoli di stato italiani ancora molto attraenti. Filippo Lanza, gestore di Numen Credit Fund, un fondo Ucits alternativo che segue una strategia obbligazionaria dinamica della nuova Sicav di Hedge Invest, ha una view molto positiva sui bond pubblici italiani. L’esperto puntualizza che l’anno record è ormai alle spalle, e quindi difficile da replicare, ma nel 2013 il decennale italiano in uno scenario molto positivo ha le potenzialità per offrire un rendimento compreso tra il 10% e il 15%.
Perché puntare su strategie di investimento total return?
I risparmiatori stanno riscoprendo sempre più le strategie di investimento total return, ovvero quelle che consentono al money manager di muoversi liberamente sui mercati globali alla ricerca di opportunità senza essere troppo vincolati a particolari benchmark di riferimento. In termini di commissioni i fondi di investimento total return hanno mediamente un costo più elevato, ma se si investe un capitale abbastanza elevato le fee potrebbero avere un impatto molto marginale sulla performance del fondo. Questi fondi total return si fanno preferire soprattutto in contesti di mercato di forte incertezza.