In futuro si potrebbe delineare una situazione favorevole per gli investimenti in bond dei paesi emergenti, perché secondo l’head of emerging market debt di Nn Investment Partners, Marcelo Assalin, i rendimenti sono ai massimi storici e le possibilità di crescita delle rispettive economie sono alte, ma su ritmi costanti e moderati, quindi più stabili. Questo però contribuirà a abbassare gli spread, lasciando meno margine di guadagno. Ma d’altra parte, se si vuole rischiare molto, i bond non sono certamente i titoli ideali. Bisogna comunque valutare molti fattori, tra cui le monete nazionali, che secondo gli analisti, per i paesi emergenti, sono sottostimate del 15%, e che potrebbero risalire velocemente nei prossimi anni, garantendo un profitto ulteriore. Le inflazioni e i tassi di interesse piuttosto alti inoltre, potrebbero, grazie alle buone crescite finanziarie, spingere le diverse banche centrali interessate a tagliare il costo del denaro, aumentando i capital value dei bond. Occhio quindi ai bond di Turchia, Russia, Brasile e Sud Africa, che potrebbero regalare ottimi profitti nella loro combinazione di rendimento e cambio valutario.
Demografia, crescita economica, possibilità di spingere in alto i prezzi delle materie prime. I fattori che giocheranno sulla scacchiera saranno molti, ma gli analisti sono concordi nel reputare alcuni paesi molto convenienti, e invitano gli investitori a sostenere i loro debiti sovrani.