India: obbligazioni congelate dalle vicende americane ed europee

La frenata è stata brusca e improvvisa, ma comunque motivata: l’India si è vista costretta a rallentare in maniera considerevole le vendite di obbligazioni, alla luce del recente taglio fiscale operato dal presidente americano Barack Obama e della crisi del debito sovrano in Europa. In effetti, sono stati proprio questi due fattori a guidare i costi relativi all’indebitamento nazionale ai loro livelli massimi da quattro mesi a questa parte. In particolare, le piazze finanziarie sono state caratterizzate dal rinvio della vendita di ben 500 milioni di dollari in bond da parte di Rural Electrification Corp., la compagnia statale specializzate in prestiti per progetti infrastrutturali; il motivo addotto è quello delle avverse condizioni di mercato, una giustificazione utilizzata anche da Union Bank of India per quel che concerne il suo debito in franchi svizzeri.


IDBI Bank, invece, ha annunciato di voler considerare una ingente cessione obbligazionaria per il primo trimestre del 2011. Melwyn Rego, direttore esecutivo e numero uno del comparto internazionale della stessa IBDI, è stato molto chiaro in questo senso:

Il denaro deve raggiungere necessariamente un costo ragionevole. Se i costi dovessero rimanere alti, allora non vi sarà nessuna operazione finanziaria.

C’è anche da sottolineare, tra l’altro, come le vendite di bond denominati in valute straniere abbiano subito una interruzione immediatamente dopo la crescita dei rendimenti dei titoli indiani espressi in dollari (l’attuale livello è pari al 5,12%).

Come è già stato precisato, poi, il difficile momento vissuto dall’Irlanda e dall’Unione Europea ha provocato un aumento di interesse nei confronti dei prodotti delle nazioni Bric, gruppo di cui è parte integrante la stessa nazione asiatica. Le obbligazioni emesse dal governo di Nuova Delhi (scadenza decennale) hanno guadagnato proprio nel corso dell’ultima settimana, a causa della speculazione relativa al riacquisto di 120 miliardi di rupie relative al debito (l’ultimo rendimento accertato è di poco superiore agli otto punti percentuali).

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