La Costa Rica pianifica le emissioni di bond del 2012

Il governo della Costa Rica cercherà di vendere almeno cinquecento milioni di dollari in titoli obbligazionari nel corso di quest’anno: l’intento della nazione centroamericana è quello di sostenere in maniera adeguata la crescita economica, cercando di migliorare al contempo il proprio sistema infrastrutturale, come ha anche sottolineato Fernando Herrero, ministro delle finanze. In questo modo, il paese si unisce idealmente a Bolivia e Trinidad & Tobago, le quali hanno annunciato di recente i loro piani obbligazionari con l’identica denominazione in dollari americani, il tutto per ridimensionare i costi di indebitamento. Le obbligazioni costaricane dovrebbero beneficiare di una scadenza pari a dieci anni, con il rendimento che deve invece ancora essere discusso.

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Lo stesso Herrero anche precisato come questa operazione dovrebbe consentire al paese di trarre il massimo vantaggio dalle condizioni globali del mercato, visto che i tassi di interesse sono scesi a livelli molto bassi. La Costa Rica viene definita in una posizione finanziaria favorevole e invidiabile, ma per il momento si attendono i meeting annuali con la Inter-American Developmente Bank. Il presidente Laura Chinchilla deve comunque ottenere l’approvazione da parte del Congresso per la vendita del debito nazionale, anche se il mese attualmente in corso è stato caratterizzato da eventi favorevoli in questo senso.

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Il ritorno economico dei bond locali che giungeranno a maturazione nel 2020 è cresciuto di quattro punti base, vale a dire dello 0,04%, attestandosi a quota 4,85 punti: per quel che concerne il rating, invece, Standard & Poor’s ha affibbiato un BB+, il quale identifica il primo gradino dell’affidabilità “sufficiente” degli investimenti (si tratta dello stesso giudizio espresso per stati come la Romania e l’Indonesia). Le previsioni del governo di San José parlano chiaramente di una crescita economica pari a quattro punti percentuali nel 2012, anche se il quarto trimestre dello scorso anno non è stato proprio esaltante per il prodotto interno lordo.

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