La Giordania guarda alle obbligazioni per sanare il deficit

jordan-flag1La Giordania è un paese di cui non si parla molto spesso dal punto di vista finanziario (vedi anche Giordania: un sukuk per sanare le finanze statali). Eppure, la nazione asiatica sta pianificando nel dettaglio il riacquisto di titoli obbligazionari per un importo superiore a due miliardi di dollari da parte del governo americano. Washington e Amman sono dunque in stretti contatti per perfezionare il tutto entro la fine dell’anno, visto che la monarchia araba sta tentando in tutti i modi di ravvivare le proprie finanze.

In particolare, sono attivi i contatti con una serie di istituti di credito, visto che l’accesso al mercato dei bond non può avvenire più tardi del 2013, come sottolineato anche dal ministro delle Finanze, Umayya Toukan. Per il momento, la garanzia americana ha agevolato e non poco l’emissione di eurobond giordani (750 milioni di dollari), la cui scadenza è prevista per il 2015. Si tratta della fonte meno costosa in assoluto per finanziare il deficit di bilancio, anche perché l’ammontare sarà compreso tra 1,5 e 2 miliardi di dollari per la precisione.

Bisogna ricordare che l’economia giordana è la più piccola dell’intero Medio Oriente insieme a quella del Bahrain: gli ultimi tempi sono stati a dir poco difficili, a causa dei crescenti costi energetici, visto che sono state interrotte le scorte di gas provenienti dall’Egitto. Il deficit di bilancio citato in precedenza dovrebbe raggiungere il 9% del prodotto interno lordo quest’anno, il valore più alto dal 2008, stando almeno a quanto rilevato dal Fondo Monetario Internazionale. Il sentimento degli investitori è comunque migliorato da quando c’è un nuovo governo dal 30 marzo scorso: la domanda relativa al possesso di debito della Giordania rispetto a quella per i titoli del Tesoro statunitense è calata sempre due mesi fa di 0,7 punti percentuali: il rendimento delle obbligazioni locali è invece al momento poco al di sotto del 4%.

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