Primo bond in dollari del 2013 per la Romania

La Romania ha fatto sapere di aver fissato a 1,5 miliardi di dollari la sua prima vendita di titoli obbligazionari in valuta americana di quest’anno: in pratica, il governo di Bucarest ha deciso di offrire dei rendimenti inferiori rispetto a quelli dei titoli ungheresi. L’obiettivo di questa cessione è facilmente intuibile, vale a dire la ricerca di finanziamenti per coprire il deficit di bilancio, ma anche per gestire il debito in scadenza a costi più bassi (vedi anche I nuovi bond governativi di Olanda e Romania). Nello specifico, il paese dell’Europa orientale sta mettendo a disposizione bond a dieci anni e con un ritorno economico pari a 4,5 punti percentuali.

Budapest ha invece puntato sulla stessa durata temporale, ma su un rendimento del 5,4% (la nazione magiara è stata declassata di recente dalle principali agenzie di rating). La vendita odierna della Romania va a coprire oltre il 50% dei 2,5 miliardi di euro che lo stesso esecutivo si è preposto per quest’anno in relazione alle quotazioni valutarie. Il 2012 è stato caratterizzato da un vero e proprio crollo per quel che concerne i rendimenti stessi, a causa delle tensioni che hanno visto protagonisti il presidente Traian Basescu e il premier Victor Ponta.

Come hanno spiegato analisti finanziari ed economisti, la Romania è in una buona posizione per sfruttare a suo vantaggio la situazione attuale, anche perché potrebbe beneficiare della sua proficua cooperazione con il Fondo Monetario Internazionale. L’ultima obbligazione in dollari risale esattamente a un anno fa (febbraio 2012), quando si puntò su un importo pari a 750 milioni di dollari e su un ritorno economico di 6,45 punti percentuali. I bond di queste ultime ore non sono altro che una parte integrante del piano di medio termine da sette miliardi di euro che il paese ha predisposto per il suo sostegno economico (anche gli Eurobond sono gli altri strumenti presi in considerazione).

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