La nuova offerta di obbligazioni Lower Tier 2 di Mediobanca

mediobanca--324x230Proprio oggi Borsa Italiana, più precisamente il segmento DomesticMot del Mercato Telematico delle Obbligazioni, ha accolto la negoziazione del nuovo prestito di Mediobanca (vedi anche Mediobanca annuncia il riacquisto di due obbligazioni unsecured). Si tratta di Mediobanca Carattere (5,50-6)% 2013/2023 subordinato Lower Tier 2. Il codice Isin di riferimento è IT0004917842. I bond che sono attualmente in circolazione ammonta a 300mila unità, mentre il valore nominale unitario ammonta a mille euro; di conseguenza, questo vuol dire che il valore nominale complessivo delle obbligazioni di cui si sta parlando è fissato a trecento milioni di euro.

Barclays mette in vendita dei CoCo Bond a dieci anni

La banca britannica Barclays ha annunciato di essere pronta ad emettere dei Contingent Convertible Bond, meglio noti con il più semplice acronimo CoCo (vedi anche Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni). La vendita in questione non è altro che una parte dei piani molto più ampi dell’istituto di credito, il quale deve necessariamente rispettare i requisiti che sono imposti dagli enti regolatori per quel che riguarda il capitale. Come è noto, i CoCo Bond sono dei titoli obbligazionari che agevolano l’eliminazione dei piani di salvataggio per il settore bancario, mettendo a disposizione delle compagnie finanziarie una sorta di ammortizzatore destinato ai finanziamenti in denaro.

La Slovacchia combatte la crisi con un nuovo bond governativo

Il governo slovacco ha emesso bond decennali per un importo complessivo di 1,75 miliardi di euro: la nazione dell’est europeo ha preso questa importante decisione finanziaria per far fronte in maniera più adeguata al proprio rallentamento economico (vedi anche Ultima asta obbligazionaria del 2012 per la Slovacchia). L’offerta in questione è stata caratterizzata da un rendimento superiore rispetto al tasso mid-swap di 122 punti base (l’1,22%). L’espansione di questa economia, improntata soprattutto alle esportazioni, dovrebbe far registrare una frenata piuttosto decisa, visto che la domanda estera si è notevolmente indebolita, mentre il taglio dei posti di lavoro è destinato a erodere la spesa al consumo.

Primo bond in dollari del 2013 per la Romania

La Romania ha fatto sapere di aver fissato a 1,5 miliardi di dollari la sua prima vendita di titoli obbligazionari in valuta americana di quest’anno: in pratica, il governo di Bucarest ha deciso di offrire dei rendimenti inferiori rispetto a quelli dei titoli ungheresi. L’obiettivo di questa cessione è facilmente intuibile, vale a dire la ricerca di finanziamenti per coprire il deficit di bilancio, ma anche per gestire il debito in scadenza a costi più bassi (vedi anche I nuovi bond governativi di Olanda e Romania). Nello specifico, il paese dell’Europa orientale sta mettendo a disposizione bond a dieci anni e con un ritorno economico pari a 4,5 punti percentuali.

Obbligazioni decennali per le Filippine

A ottobre le Filippine hanno proposto una obbligazione a venticinque anni: a distanza di un mese esatto, il governo torna a far parlare di sé dal punto di vista obbligazionario con una emissione da 750 milioni di dollari e una cessione di titoli a dieci anni e denominati in pesos locali. L’obiettivo della nazione asiatica è sostanzialmente quello di ridurre le spese relative agli interessi, senza dimenticare il debito in dollari americani da ridimensionare a tutti i costi. Il rendimento scelto in questo caso è molto vicino ai quattro punti percentuali, come emerso dall’annuncio ufficiale. I ricavi complessivi dell’offerta in questione, inoltre, saranno sfruttati per rimborsare le obbligazioni globali messe a disposizione in euro e in dollari.

ExtraMot: obbligazione a tasso fisso Unicredit

La giornata di ieri è stata scelta come l’inizio delle negoziazioni dei nuovi titoli obbligazionari a marchio Unicredit presso l’ExtraMot di Borsa Italiana: entrando maggiormente nel dettaglio, dopo i due nuovi titoli a tasso fisso di Telefonica, stavolta è stato il turno di strumenti finanziari che beneficiano della denominazione in euro e del rimborso unico a scadenza. Non esiste alcun garante, mentre la subordinazione è quella relativa al Lower Tier II. I sistemi di regolamento sono quelli consueti, vale a dire Euroclear e Clearstream, mentre i termini di liquidazione sono stati fissati nel terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita.

Storico bond decennale per la Bolivia

Un evento a dir poco storico: dopo quasi un secolo di attesa, la Bolivia ha deciso di affidarsi nuovamente ai mercati globali del credito, lanciando per l’occasione titoli obbligazionari che giungeranno a scadenza tra dieci anni e per un importo complessivo pari a cinquecento milioni di dollari. In pratica, l’ammontare in questione è stato scelto basandosi sulla fiducia degli investitori finanziari. Il rendimento garantito in questo caso, inoltre, è di 4,875 punti percentuali, mentre tutti gli altri dettagli utili per identificare un’offerta simile non sono stati resi noti.

Borsa Italiana: obbligazione decennale del Fondo salva-Stati

Da oggi sarà reso disponibile presso l’EuroMot il nuovo bond del cosiddetto Fondo salva-Stati: si tratta dell’Efsf Eur 2,25 per cent Guaranteed Note due 5 September 2022 (il codice Isin di riferimento è EU000A1G0A16), un titolo decennale che prevede, come si intuisce facilmente dalla denominazione del prodotto, un tasso fisso che è pari al 2,25%. Dopo che ieri la Bei ha emesso tre obbligazioni a tasso fisso , il segmento di Borsa Italiana si conferma molto gettonato dal punto di vista delle emissioni finanziarie. Come è noto, l’European Financial Stability Facility (meglio conosciuto con l’acronimo Efsf) è il veicolo finanziario creato dai ventisette paesi che fanno parte dell’Unione Europea per risolvere in maniera più efficace la crisi economica.

Malaysia Airlines pianifica la sua emissione di sukuk

Malaysia Airlines ha proposto di lanciare un programma molto interessante di bond islamici: nel dettaglio, l’importo scelto dalla compagnia aerea malese è pari a 2,5 miliardi di rinngit (circa 630 milioni di euro), in modo da potenziare il proprio capitale di base, anche se la proposta in questione dovrà attendere l’approvazione regolamentare. Questa emissione di sukuk è parte integrante del piano di finanziamento dell’azienda asiatica, il quale si basa su tre cardini fondamentali. La struttura dei titoli di Mas dovrebbe essere del tipo ibrido, con tanto di scadenza prevista dopo dieci anni e una opzione call utile per l’eventuale recesso dopo un anno di tempo.

Russian Railways si affida a un nuovo bond decennale

La Russian Railways ha sottoscritto una emissione obbligazionaria piuttosto corposo e dall’importo totale di un miliardo di dollari: il lancio in questione risale a due giorni fa ed ha come obiettivo il sostegno da richiedere ai mercati internazionali nei confronti della Federazione Russa. La compagnia ferroviaria, la quale è detenuta per il 100% del suo capitale dallo Stato, ha deciso di puntare su una scadenza pari a dieci anni, seguendo idealmente da vicino quanto era stato emesso nei giorni scorsi dal governo di Mosca, con i sette miliardi di dollari che hanno raggiunto la vetta della quotazione maggiore di bond per quel che concerne uno dei principali mercati emergenti a livello internazionale.

Per Hsbc un’emissione di bond da due miliardi di dollari

Hsbc, tra le più importanti banche britanniche e del mondo, ha fissato a due miliardi di dollari l’importo della sua ultima emissione obbligazionaria: i bond in questione, i quali andranno a beneficiare di una durata decennale, potranno anche contare su un rendimento relativamente più basso rispetto all’ultima vendita di quattro mesi fa. Il secondo maggior prestatore a livello internazionale per volume di mercato ha collocato sul mercato questi strumenti che vantano un ritorno economico pari a quattro punti percentuali, vale a dire 190 punti base al di sopra degli stessi prodotti messi a disposizione dal Tesoro. A novembre, invece, erano state emesse delle obbligazioni in scadenza nel 2022 e con un rendimento leggermente superiore (il 4,875% per la precisione).

Schahin emette un bond secured a dieci anni

Schahin II Finance Company Limited, una delle divisioni aziendali più importanti dell’operatore omonimo (si sta parlando della Schahin Petroleo Gas Sa, colosso attivo in Brasile e non solo), ha appena avviato la sua ultima operazione finanziaria: il riferimento non può che andare alla emissione di 750 milioni di dollari relativa a dei titoli obbligazionari in scadenza tra dieci anni e destinati, in particolare, ad investitori professionali. L’annuncio è stato possibile dopo che una fonte vicina alla trattativa ha messo in luce il tutto. Tra l’altro, la stessa fonte ha voluto sottolineare come le dimensioni finali dell’offerta siano state leggermente superiori rispetto a quanto previsto in prima battuta (circa venti milioni di dollari in più).

Société Générale inonda nuovamente il Sedex di covered warrant

Più di 1.600 covered warrant non sono certo uno scherzo: è questa la cifra che può vantare Société Générale, l’emittente francese che pare avere una certa predilezione per il Sedex, il segmento di Borsa Italiana in cui vengono negoziati proprio questi strumenti finanziari. L’ultimo lancio, quello a cui si sta facendo riferimento, potrà fare affidamento su un arco temporale piuttosto ampio, visto che la scadenza è prevista addirittura per la fine del 2020, quindi tra dieci anni. I prodotti nuovi di zecca che Piazza Affari sta per conoscere sono ben 245, a conferma di una presenza imponente e importante, con la quota di mercato complessiva che ha ormai raggiunto il 60%.

Bond decennali in dollari per Dolphin Energy

Dolphin Energy, società con sede ad Abu Dhabi e con un controllo azionario da parte di Occidental Petroleum Corporation e Total Sa, ha lanciato dei bond decennali per un importo complessivo di un miliardo di dollari: il rendimento in questione è stato fissato al 5,5%, mentre la domanda si è dimostrata davvero massiccia. Gli ordinativi che fanno riferimento a questo specifico strumento finanziario, infatti, sono stati sei volte superiori all’offerta (quindi, si tratta di un ammontare pari a sei miliardi di dollari), con il mercato americano che ha rappresentato il luogo ideale per il collocamento in questione. Il prezzo finale, inoltre, è stato addirittura inferiore rispetto a quanto era stato preventivato nelle trattative iniziali, vale a dire circa 5,75 punti percentuali.