Obbligazioni decennali per le Filippine

A ottobre le Filippine hanno proposto una obbligazione a venticinque anni: a distanza di un mese esatto, il governo torna a far parlare di sé dal punto di vista obbligazionario con una emissione da 750 milioni di dollari e una cessione di titoli a dieci anni e denominati in pesos locali. L’obiettivo della nazione asiatica è sostanzialmente quello di ridurre le spese relative agli interessi, senza dimenticare il debito in dollari americani da ridimensionare a tutti i costi. Il rendimento scelto in questo caso è molto vicino ai quattro punti percentuali, come emerso dall’annuncio ufficiale. I ricavi complessivi dell’offerta in questione, inoltre, saranno sfruttati per rimborsare le obbligazioni globali messe a disposizione in euro e in dollari.

Un parallelo interessante in tal senso è quello dello scorso mese di settembre, quando le Filippine tornarono a emettere bond a dieci anni. La vecchia transazione ha consentito agli investitori globali di partecipare in maniera attiva alla impressionante crescita storica dell’economia filippina, la quale viene attualmente considerata tra le più sicure in assoluto per quel che riguarda i mercati emergenti. Il presidente Benigno Aquino è riuscito a ottenere perfino ottimi attestati di stima dalle agenzie di rating, in particolare Moody’s e Standard & Poor’s, grazie ai buoni propositi di ridurre il deficit di bilancio. Il sentimento degli investitori, inoltre, è stato decisamente migliorato dalle ultime notizie che sono giunte dal fronte geopolitico.

Fino a ieri si era scommesso per un quantitativo superiore di 7,2 volte rispetto all’offerta vera e propria; gli economisti si stanno convincendo del fatto che investire nelle Filippine può essere la scelta giusta per molti portafogli, anche quando si ha a che fare con il peso. Il governo ha deciso di tagliare le dimensioni dell’offerta dopo avere acquistato altre riserve valutarie straniere, con il totale in questione che ha superato a ottobre gli ottantadue miliardi di dollari, circa il doppio di quanto totalizzato nel 2008.

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