Obbligazioni decennali per le Filippine

A ottobre le Filippine hanno proposto una obbligazione a venticinque anni: a distanza di un mese esatto, il governo torna a far parlare di sé dal punto di vista obbligazionario con una emissione da 750 milioni di dollari e una cessione di titoli a dieci anni e denominati in pesos locali. L’obiettivo della nazione asiatica è sostanzialmente quello di ridurre le spese relative agli interessi, senza dimenticare il debito in dollari americani da ridimensionare a tutti i costi. Il rendimento scelto in questo caso è molto vicino ai quattro punti percentuali, come emerso dall’annuncio ufficiale. I ricavi complessivi dell’offerta in questione, inoltre, saranno sfruttati per rimborsare le obbligazioni globali messe a disposizione in euro e in dollari.

Le Filippine propongono una obbligazione a 25 anni

A metà settembre le Filippine sono tornate a emettere bond a dieci anni: il governo di Manila sembra ora averci preso gusto e ne è una chiara testimonianza l’ultima emissione obbligazionaria, visto che si è puntato sul lungo termine (venticinque anni per la precisione) e sulla tipologia retail per quel che concerne tale strumento finanziario. La vendita in questione ha beneficiato inoltre di un importo complessivo pari a 128 miliardi di pesos locali (circa quattro miliardi di euro). Che intenzioni ha la nazione asiatica con questo tipo di offerte? Un caso simile a quello appena descritto risale all’inizio di quest’anno, quando le Filippine emisero bond a 25 anni per sostenere l’economia.

Le Filippine tornano a emettere bond a dieci anni

Il governo delle Filippine ha deciso di lanciare dei titoli obbligazionari che fanno riferimento al Tesoro nazionale: si tratta di prodotti che beneficiano di una scadenza pari a dieci anni, mentre l’importo complessivo a cui fare riferimento è stato fissato in nove miliardi di pesos locali (circa 167 milioni di euro per la precisione). Il motivo di una scelta simile è presto detto, visto che si dispone di ampia liquidità per quel che concerne il mercato, senza dimenticare la situazione fiscale del paese asiatico. Di conseguenza, gli investitori sono stati convinti a puntare su del debito a lungo termine, come poi ha esaudito prontamente il governo di Manila.

Le Filippine emettono bond a 25 anni per sostenere l’economia

Il governo delle Filippine ha emesso dei bond a venticinque anni e denominati in valuta americana per un totale complessivo di 1,5 miliardi di dollari: l’intento è chiaro e inequivocabile, la nazione asiatica punta a irrobustire la propria spesa e a sostenere la crescita economica nel 2012. I titoli in questione, previsti in scadenza nel 2037, hanno cominciato la loro esperienza finanziaria con un rendimento pari a cinque punti percentuali, un dato che va confrontato con il prezzo iniziale, vale a dire il 5,25%. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare come Standard & Poor’s abbia rivisto al rialzo l’outlook di Manila, con il debito che attualmente viene valutato con il rating BB.

Le Filippine emettono bond a dieci e quindici anni

Il Tesoro delle Filippine ha annunciato in pompa magna l’imminente emissione di titoli obbligazionari a dieci e quindici anni: si tratta, nello specifico, di bond retail che dovrebbero essere venduti in grande volume. Il governo di Manila è infatti intenzionato a puntare su un importo piuttosto consistente, circa 110 miliardi di pesos (circa 1,8 miliardi di euro), un gettito importante, ma anche impegnativo, anche perché si tratta della seconda cessione obbligazionaria di questo anno. Il Tesoro ha precisato anche la suddivisione delle tranche: nello specifico, 54,97 miliardi di pesos sono destinati alla scadenza più bassa (quella del 2021), mentre i restanti 55,12 miliardi giungeranno a scadenza nel 2026. Il precedente a cui si faceva riferimento in precedenza risale allo scorso mese di marzo, quando si focalizzò l’attenzione su bond per un totale di altri 104 miliardi.

Taiwan e Filippine: le previsioni sui titoli obbligazionari

Gli spunti obbligazionari di maggiore interesse per il continente asiatico provengono direttamente da due paesi piuttosto vicini dal punto di vista geografico, Taiwan e Filippine: quali previsioni sono disponibili ora per le prossime settimane? Procediamo con ordine. Le esportazioni di Taiwan sono cresciute di ben 9,5 punti percentuali nel mese di maggio (il confronto deve essere effettuato con lo stesso periodo del 2010), in linea con quanto registrato ad aprile. Il governo di Taipei può dunque contare con una buona fiducia su queste performance, tanto che il rendimento del principale bond, vale a dire quello in scadenza a marzo del 2021, ha raggiunto l’1,48%, così come messo in luce anche da Gretai Securities Market. Sul fronte valutario, invece, occorre rimarcare che il dollaro di Taiwan viene dato in costante recupero nei confronti delle principali divise internazionali.

Filippine: garanzia nipponica per i bond denominati in yen

La cessione di titoli obbligazionari con scadenza a quindici anni già pianificata dal governo delle Filippine si arricchisce di nuovi elementi che potrebbero interessare agli investitori; in effetti, questi bond, i quali sono denominati in yen, non potevano che beneficiare delle garanzie offerte da un istituto di credito nipponico, la Japan Bank for International Cooperation, così da rendere ancora più sicura questa emissione, la quale dovrebbe avvenire nel primo semestre di quest’anno. Il segretario delle Finanze, Cesar Purisima, è stato molto chiaro in questo senso. In pratica, è stato fornito un pieno sostegno al lancio di questi Samurai bond, ma comunque i quindici anni decisi inizialmente per la scadenza degli strumenti in questione non cambieranno, visto che si tratta dell’arco temporale minimo che il paese asiatico può richiedere.

Raiffeisen consiglia una nuova economia asiatica: le Filippine

L’immediata associazione di idee tra gli investimenti finanziari e il continente asiatico porta a dei risultati piuttosto scontati; in effetti, chi se non le tigri asiatiche come Singapore, Hong Kong e Corea del Sud possono offrire le migliori garanzie? Gli esempi appena citati sono stati seguiti alla lettera anche da nazioni meno importanti, ma che comunque stanno attirando su di loro un’attenzione sempre crescente. Il riferimento in questo caso va alle Filippine, indicate da Raiffeisen Capital Management come lo stato maggiormente in ascesa in questo senso. Il gruppo austriaco ha dunque dato fiducia ai dati fatti registrare dal governo di Manila, capace di guadagnare quaranta punti percentuali dall’inizio del 2010 e con delle prospettive future ancora migliori per quel che concerne il prodotto interno lordo e i redditi di impresa.