Le Filippine tornano a emettere bond a dieci anni

Il governo delle Filippine ha deciso di lanciare dei titoli obbligazionari che fanno riferimento al Tesoro nazionale: si tratta di prodotti che beneficiano di una scadenza pari a dieci anni, mentre l’importo complessivo a cui fare riferimento è stato fissato in nove miliardi di pesos locali (circa 167 milioni di euro per la precisione). Il motivo di una scelta simile è presto detto, visto che si dispone di ampia liquidità per quel che concerne il mercato, senza dimenticare la situazione fiscale del paese asiatico. Di conseguenza, gli investitori sono stati convinti a puntare su del debito a lungo termine, come poi ha esaudito prontamente il governo di Manila.

Non è la prima volta che la nazione di cui si sta parlando si cimenta in lanci finanziari, anzi all’inizio di quest’anno le Filippine hanno emesso bond a 25 anni per sostenere l’economia. Per quel che concerne la sottoscrizione più attuale, la domanda è stata di cinque volte superiore all’offerta, tanto da arrivare fino a 44,2 miliardi di pesos, nonostante l’asta abbia accettato soltanto le richieste fino all’ammontare prestabilito. Un utile confronto può essere quello di un anno esatto fa, con le Filippine che emisero bond a dieci e quindici anni (il lungo termine è sempre molto gettonato).

La fiducia nel paese asiatico sta crescendo e di questo si è accorto anche il Ministero delle Finanze. Tra le caratteristiche più importanti delle nuove obbligazioni governative, c’è sicuramente da sottolineare il tasso cedolare, pari a 4,75 punti percentuali, vale a dire oltre dodici punti base al di sotto di quello dell’asta dello scorso 31 luglio. In pratica, si stanno gestendo nel modo più accurato possibile le disponibilità economiche, con il programma in questione che servirà per favorire lo sviluppo del mercato dei capitali, una delle principali fonti di finanziamento, in cui il governo è più un emittente che un prestatore vero e proprio.

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