La Namibia debutta nelle vendite obbligazionarie in rand

La Namibia ha perfezionato il proprio debutto nell’ambito delle vendite obbligazionarie denominate in rand, la valuta del Sudafrica: in effetti, per la nazione dell’Africa meridionale si tratta della prima volta in questo senso, un esempio che sarà seguito con grande probabilità anche da altre nazioni del “continente nero”. Come si spiega questo interesse così alto nei confronti del rand? La vicinanza geografica ha giocato un ruolo essenziale nella cessione a cui si sta facendo riferimento. Nel dettaglio, l’importo scelto è pari a 850 milioni di rand (110 milioni di euro), con una scadenza prevista tra dieci anni e un rendimento superiore di 105 punti base rispetto alle obbligazioni sudafricane che matureranno nel 2023.

Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni

L’istituto di credito britannico Barclays ha quotato dei CoCo Bond decennali per un importo pari a tre miliardi di dollari e con un rendimento iniziale fissato a 7,625 punti percentuali: nel dettaglio, bisogna subito precisare che gli ordini degli investitori sono stati superiori di oltre cinque volte (diciassette miliardi di dollari per la precisione). Come si spiega un simile successo? La forte domanda che si è appena descritta può essere motivata, in particolare, con l’alto ritorno economico, il quale può però anche risultare in una perdita totale a danno degli obbligazionisti.

Lo Zambia lancia il proprio eurobond

Sull’onda delle buone ed efficaci politiche economiche che sono state attuate nel corso del 2011 dal Movement for Multi-Party Democracy (meglio conosciuto con l’acronimo Mdd), il governo dello Zambia ha adottato una decisione finanziaria importante: la nazione africana ha infatti garantito l’emissione di un bond internazionale da 750 milioni di dollari, uno strumento finanziario necessario per sostenere il finanziamento del budget interno, senza dimenticare gli investimenti da realizzare nel settore delle infrastrutture. Si tratta, a conti fatti, di un eurobond piuttosto interessante, nonostante le evidenti influenze da parte del mondo politico, con eccessive accuse per quel che riguarda gli interventi finanziari.

Le Filippine tornano a emettere bond a dieci anni

Il governo delle Filippine ha deciso di lanciare dei titoli obbligazionari che fanno riferimento al Tesoro nazionale: si tratta di prodotti che beneficiano di una scadenza pari a dieci anni, mentre l’importo complessivo a cui fare riferimento è stato fissato in nove miliardi di pesos locali (circa 167 milioni di euro per la precisione). Il motivo di una scelta simile è presto detto, visto che si dispone di ampia liquidità per quel che concerne il mercato, senza dimenticare la situazione fiscale del paese asiatico. Di conseguenza, gli investitori sono stati convinti a puntare su del debito a lungo termine, come poi ha esaudito prontamente il governo di Manila.