La Cina sceglie il mercato di Hong Kong per i suoi nuovi bond

W020100825523072462791La Cina ha provveduto a emettere bond governativi per un importo totale di 2,1 miliardi di dollari direttamente nel mercato di Hong Kong. Perché scegliere proprio la ex colonia britannica? La scelta ha sorpreso soprattutto per il fatto che di recente si è registrato un vero e proprio tracollo per quel che concerne il mercato monetario. Di conseguenza, la maggior parte degli investitori finanziari ha vissuto tale situazione con un certo spavento e ora si tenta di tranquillizzarli in qualche modo. La domanda per i titoli obbligazionari denominati in valuta cinese, lo yuan, ha fatto registrare un incoraggiante rialzo, oltre quanto era stato previsto dagli analisti.

Cosa comprare nel 2013

Emergenti, bond a lunga durata, titoli europei. Cosa acquistare nel 2013 appena cominciato, cercando di sfruttare le potenzialità di questa particolare fase della congiuntura internazionale? A cercare di formulare risposta piuttosto puntuale sono stati gli specialisti di Anima, che hanno ipotizzato alcune idee di investimento per il neonato esercizio finanziario, tenendo in considerazione quanto potrebbe accadere sul fronte europeo, americano, e non solo.

Corporate bond record emissioni a 4mila miliardi nel 2012

Il 2012 è stato un anno spettacolare per il segmento dei corporate bond del mercato obbligazionario. Le emissioni mondiali di obbligazioni societarie hanno raggiunto la soglia record dei 4.000 miliardi di dollari. E’ stato così battutto anche il record del 2009, che aveva visto le emissioni toccare la soglia dei 3,89 trilioni di dollari, quando grazie alla garanzia del governo statunitense ci fu un forte afflusso di fondi in un contesto di mercato ancora sotto shock per lo scoppio della crisi dei mutui subprime e per il tracollo di Lehman Brothers.

L’Egitto vuole ridurre le vendite di bond governativi

Il governo egiziano sta preparando nel dettaglio la vendita di circa il 60% dei propri titoli obbligazionari nel corso del prossimo trimestre: che cosa accadrà di preciso tra i mesi di gennaio e marzo? Si tratta di una parte integrante della strategia del paese africano, intenzionato a ridurre le vendite del proprio debito a lungo termine di almeno quarantanove punti percentuali, in previsione del prestito che sarà concesso dal Fondo Monetario Internazionale. Tra l’altro, è utile ricordare come qualche mese fa l’Egitto pensasse anche all’emissione di un sukuk.

Strategie di investimento di Société Générale per fine 2012

Secondo Roland Kaloyan, strategist di Société Générale, l’attuale driver che indirizza le scelte degli investitori è la politica monetaria delle principali banche centrali mondiali, che ha creato uno scenario di “guerra economica basato sul quantitative easing”. Partendo da questo presupposto si muove anche il portfolio della banca francese Société Générale, che per i prossimi tre mesi dell’anno preferisce diminuire l’esposizione sulle borse americane per aumentare la quota da investire sui mercati azionari europei.

Le Filippine tornano a emettere bond a dieci anni

Il governo delle Filippine ha deciso di lanciare dei titoli obbligazionari che fanno riferimento al Tesoro nazionale: si tratta di prodotti che beneficiano di una scadenza pari a dieci anni, mentre l’importo complessivo a cui fare riferimento è stato fissato in nove miliardi di pesos locali (circa 167 milioni di euro per la precisione). Il motivo di una scelta simile è presto detto, visto che si dispone di ampia liquidità per quel che concerne il mercato, senza dimenticare la situazione fiscale del paese asiatico. Di conseguenza, gli investitori sono stati convinti a puntare su del debito a lungo termine, come poi ha esaudito prontamente il governo di Manila.

Il Brasile punta sui bond denominati in dollari

Ci si sta chiedendo spesso ultimamente come investire nei paesi emergenti nel secondo semestre del 2012: ebbene, una opportunità è stata messa a disposizione oggi da uno dei cardini del gruppo Bric, il Brasile. Nel dettaglio, la nazione sudamericana ha provveduto a emettere 1,25 miliardi di dollari in titoli obbligazionari, per quella che è la prima vendita debitoria internazionale dallo scorso mese di gennaio. I bond in questione prevedono una scadenza nel 2023 (undici anni di durata per la precisione) e un rendimento iniziale pari a 2,625 punti percentuali, come annunciato in via ufficiale dal Dipartimento del Tesoro brasiliano.

I nuovi bond governativi di Olanda e Romania

Olanda e Romania, il Nord e l’Est del continente europeo, sono state accomunate ieri dal lancio di titoli obbligazionari di tipo governativo: quali sono state le caratteristiche principali di questi strumenti finanziari? Anzitutto, c’è da dire che la Dutch State Treasury Agency è stata protagonista dell’emissione di 3,5 miliardi di dollari in nuovi bond, prodotti che prevedono un rendimento pari a 0,25 punti percentuali e la scadenza triennale (settembre del 2015 per la precisione). Le intenzioni iniziali del governo di Amsterdam erano quelle di puntare su due miliardi di dollari, ma poi l’importo è stato opportunamente aumentato.

Ennesimo rialzo per i bond governativi di Taiwan

I titoli obbligazionari del governo di Taiwan hanno fatto registrare il loro terzo rialzo settimanale, dopo che si è diffusa la notizia circa un rincaro dei prezzi dell’energia elettrica: il dollaro locale, di conseguenza, si è rafforzato per la quarta settimana consecutiva. Le tariffe energetiche sono state dunque determinanti per lo stato asiatico, anche se gli aumenti a cui si sta facendo riferimento partiranno dal prossimo 10 giugno, ben più tardi rispetto alla data prevista inizialmente (il 15 maggio per la precisione). La valuta, inoltre, dovrebbe concludere l’apprezzamento nel week-end che comincerà domani, una performance che non veniva registrata da almeno due mesi a questa parte.

Lo Yemen punta sui bond per i progetti infrastrutturali

Lo Yemen, nazione asiatica di cui si sente spesso parlare per la propria povertà e purtroppo per i recentissimi disordini politici, sta pianificando tra mille difficoltà la propria emissione di bond islamici: l’intenzione è quella di finanziare in maniera adeguata i principali progetti del governo di Sana’a, come confermato da Mohamed Awad Bin Humam, governatore della banca centrale. Vi sarà quindi una stretta collaborazione con il ministero locale delle Finanze, in modo da lanciare sul mercato un prodotto importante e soprattutto in tempi rapidi. Gli esecutivi asiatici e mediorientali si stanno rivolgendo con sempre maggiore convinzione agli investitori locali in sukuk, dato che i progetti infrastrutturali sono divenuti una priorità importante.

Mercati emergenti: il fascino dei bond governativi al 6,5%

I titoli obbligazionari dei cosiddetti mercati emergenti potrebbero rappresentare un investimento raro in grado di conquistare i sottoscrittori più diversi anche in questo periodo così difficile: è il rendimento a dettare legge e l’attuale 6,5% potrebbe conquistare, ad esempio, l’investitore più aggressivo, affascinato dall’alto rischio e più interessato a paesi di questo tipo che a quelli maggiormente “tranquilli”, come gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito. L’investitore più timido, al contrario, avrebbe interesse a sfruttare i rapidi miglioramenti del credito da parte dei mercati in questione, visto che allo stato attuale sono soprattutto le economie sviluppate a lottare duramente per controllare le loro finanze.

India: alti rendimenti e quattro scadenze per i bond governativi

Il Ministero delle Finanze indiano ha provveduto a vendere ben 150 miliardi di rupie in titoli obbligazionari: le scadenze di questi prodotti finanziari sono molto variegate, in quanto sono ricompresi titoli che matureranno nel 2017, nel 2022, nel 2027 e persino nel 2040, come precisato dalla Banca Centrale dello stesso paese asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio di tale asta, c’è da precisare che quaranta miliardi del totale in questione riguarderà i bond a sei anni e con un rendimento del 7,99%; altri sessanta miliardi sono stati riservati invece alla scadenza a undici anni con un ritorno economico ovviamente superiore a quello precedente (8,95%), mentre per il resto, occorre aggiungere che venti miliardi di rupie riguarderanno i bond a sedici anni (8,97%) e gli ultimi trenta miliardi quelli trentennali (8,98%).

Dal 17 ottobre la quotazione dell’Etf obbligazionario di iShares

Ancora quattro giorni e l’appetito di quegli investitori che sono “affamati” di Etf obbligazionari verrà saziato: lo “chef” in questo caso sarà iShares, marchio che contraddistingue appunto la famiglia di Exchange Traded Fund che vengono gestiti dall’americana BlackRock, e che ha scelto Borsa Italiana per la sua nuova emissione. Gli strumenti in questione, come avviene in tali situazioni, saranno quotati presso il segmento EtfPlus, più specificamente nel comparto relativo agli Oicr aperti indicizzati. Anzitutto, bisogna precisare un elemento fondamentale per gli investitori, vale a dire il codice Isin, che per questo prodotto sarà IE00B5M4WH52. Una delle caratteristiche principali dell’iShares Barcap Emerging Markets Local Government Bond, questa la denominazione ufficiale, è il differenziale massimo di prezzo, il quale ammonta al 2%.

Polonia, fra dieci giorni il lancio dei bond governativi

L’annuncio risale a qualche giorno fa, ma dà l’idea di quella che sarà la prossima emissione finanziaria della Polonia: il ministro delle Finanze, Jan-Vincent Rostowski, è infatti intenzionato a lanciare una nuova serie di titoli obbligazionari nel corso della prossima asta, prevista per il 19 ottobre, un appuntamento sempre più vicino quindi. L’operazione a cui si sta facendo riferimento si è resa necessaria a fronte del piano di finanziamenti che il governo di Varsavia intende approntare per il quarto trimestre di quest’anno. Entrando maggiormente nel dettaglio di questa offerta imminente, c’è da precisare che l’ammontare complessivo sarà compreso tra 1 e 3,5 miliardi di zloty (tra i trecento milioni e il miliardo di dollari), anche se non è escluso qualche ritocco dell’ultimo minuto. Ma non si tratta dell’unica asta polacca in previsione nel breve termine.