Dal 17 ottobre la quotazione dell’Etf obbligazionario di iShares

Ancora quattro giorni e l’appetito di quegli investitori che sono “affamati” di Etf obbligazionari verrà saziato: lo “chef” in questo caso sarà iShares, marchio che contraddistingue appunto la famiglia di Exchange Traded Fund che vengono gestiti dall’americana BlackRock, e che ha scelto Borsa Italiana per la sua nuova emissione. Gli strumenti in questione, come avviene in tali situazioni, saranno quotati presso il segmento EtfPlus, più specificamente nel comparto relativo agli Oicr aperti indicizzati. Anzitutto, bisogna precisare un elemento fondamentale per gli investitori, vale a dire il codice Isin, che per questo prodotto sarà IE00B5M4WH52. Una delle caratteristiche principali dell’iShares Barcap Emerging Markets Local Government Bond, questa la denominazione ufficiale, è il differenziale massimo di prezzo, il quale ammonta al 2%.

Come si intuisce facilmente dal nome stesso, la focalizzazione principale riguarda i mercati emergenti e i relativi bond governativi che possono essere emessi da questi ultimi: l’indice sottostante di riferimento invece, il benchmark per intenderci, fa capo a Barclays, con una natura di Net Total Return. Le commissioni totali annue, poi, sono pari allo 0,5%, mentre la periodicità dei dividendi è semestrale. Lo strumento viene quindi incontro a coloro che puntano alla replica passiva dell’esposizione dell’indice di riferimento, al fine di poterne eguagliare il più possibile il rendimento complessivo.

L’indice di Barclays, dettaglio non certo di poco conto, si compone in larga misura di titoli a reddito fisso, i quali sono selezionati e scelti in modo da rappresentare in maniera ampia il mercato del debito statale delle piazze emergenti: inoltre, la denominazione monetaria avviene nelle valute locali. In parole povere, tutti quegli investitori che voglio fare affidamento sui titoli di Stato di paesi come il Brasile, l’Indonesia, la Malesia, il Messico, il Sudafrica, ma anche nazioni europee come l’Ungheria, la Polonia e la Turchia troveranno sicuramente pane nei loro denti andando a sottoscrivere questo specifico Etf.