Il Venezuela quota a sorpresa un nuovo bond

Il Venezuela offrirà tre miliardi di dollari di titoli obbligazionari destinati al mercato locale: il paese sudamericano è infatti intenzionato a ricercare nuovi finanziamenti di spesa e a venire incontro alla domanda di valuta straniera dei propri investitori. Tra l’altro, le vendite complessive di bond denominati in moneta verde nel corso di quest’anno aumenterà in tal modo fino a 7,2 miliardi di dollari. Il governo di Caracas focalizzerà la propria attenzione su titoli a quindi anni (la scadenza è stata infatti fissata al 2026) e su un ritorno economico piuttosto elevato, in quanto sarà pari a 11,75 punti percentuali. Le due opzioni appena menzionate dovrebbero consentire di ottenere un pagamento in bolivar al tasso di cambio di 4,3 bolivar per ogni singolo dollaro.

La gestione di questa vendita finanziaria, inoltre, sarà curata nel dettaglio da due emittenti, Credit Suisse e Evrofinance Mosnarbank. Secondo gli esperti di mercati emergenti, questa cessione ha spiazzato un po’ tutti, una operazione inattesa per il 2011, anche perché ve ne erano state di simili nei mesi scorsi e si pensava che potessero essere sufficienti per gli obiettivi venezuelani. I già citati 7,2 miliardi di dollari di debito rappresentano un vero e proprio record per quel che concerne le obbligazioni: la repubblica in questione vanta i costi di indebitamento più alti di tutte le economie emergenti prese nel loro complesso, anche se quelli della Bielorussia si apprestano a divenire anche maggiori. Gli stessi investitori possono anche decidere di vendere nuovamente i prodotti finanziari nei mercati esteri così da ottenere appunto dollari.

Come ha spiegato lo stesso esecutivo venezuelano, inoltre, gli strumenti beneficeranno di un prezzo di cessione pari a novantacinque centesimi. Comunque, è piuttosto difficile spiegare per quale motivo questa nazione abbia emesso nuovi bond, soprattutto in questo periodo in cui le condizioni dei mercati internazionali si sono fortemente deteriorate, anche se non bisogna trascurare il fattore elettorale.

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