Le Filippine emettono bond a 25 anni per sostenere l’economia

Il governo delle Filippine ha emesso dei bond a venticinque anni e denominati in valuta americana per un totale complessivo di 1,5 miliardi di dollari: l’intento è chiaro e inequivocabile, la nazione asiatica punta a irrobustire la propria spesa e a sostenere la crescita economica nel 2012. I titoli in questione, previsti in scadenza nel 2037, hanno cominciato la loro esperienza finanziaria con un rendimento pari a cinque punti percentuali, un dato che va confrontato con il prezzo iniziale, vale a dire il 5,25%. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare come Standard & Poor’s abbia rivisto al rialzo l’outlook di Manila, con il debito che attualmente viene valutato con il rating BB.

Lo scorso mese, dunque, le previsioni erano positive, tanto che si potrebbe anche pensare a un possibile innalzamento nel breve termine per quel che concerne il grado junk. Lo stesso discorso ha riguardato in modo identico l’Indonesia, con Fitch che si è sbilanciata positivamente da questo punto di vista. L’upgrade in questione potrebbe avvenire in un periodo di tempo posteriore a quello attuale e compreso tra i sei e i dodici mesi, come messo in luce anche dal governatore della banca centrale, Diwa Guinigundo. Il segretario per le Finanze locali, Cesar Purisima, ha invece sottolineato come sia un vero onore estendere ulteriormente l’arco temporale di riferimento di questi bond, in modo da potersi avvicinare il più possibile ai bassi valori che contraddistinguono il benchmark americano.

Tali strumenti, inoltre, sono stati messi in vendita con un ritorno economico che è 196 punti base superiore a quello degli equivalenti prodotti del Tesoro americano: se si vuole tracciare un parallelo interessante, si può fare riferimento a Brasile e ai suoi bond in scadenza nel 2021, i quali beneficeranno di un rendimento non superiore al 3,45%. Il presidente Benigno Aquino potrebbe così trovare le risorse giuste per finanziare strade, porti e altre infrastrutture.

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