Come investire nei mercati emergenti nel 2013 secondo Comgest Am

I mercati emergenti non godono dello stesso appeal dei primi anni Duemila, ma restano comunque un’opportunità molto interessante secondo diversi gestori di fondi. Rispetto a qualche anno fa, complice anche il peggioramento del ciclo economico e la crisi dei paesi sviluppati, è necessario essere più selettivi e trovare solo quelle storie realmente valide sulle quali poi puntare con decisione in un’ottica di lungo periodo. Comgest Asset Management, casa di investimenti con sede a Parigi, si ispira a una filosofia di investimento à la Warren Buffett. Negli ultimi 30 anni ha investito solo in business credibili e trasparenti.

Secondo Vincent Strauss, amministratore delegato di Comgest Am, le aziende che vengono inserite nel portafoglio hanno come prima caratteristica un “modello di business unico, che può essere costruito attorno a una posizione di leadership nell’innovazione, un vantaggio in termini di distribuzione, marchio o tecnologia proprietaria”. Nell’intervista rilasciata a Plus24 de Il Sole-24 Ore, l’esperto sottolinea che le aziende preferite da Comgest sono quelle con “entrate ricorrenti, generazione di forti flussi di cassa e potere nel determinare il prezzo di vendita”.

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Comgest puntualizza che preferisce “investire in paesi emergenti con un forte potenziale di crescita, scegliendo brand di qualità affermati nei paesi sviluppati”. Ad esempio la società guarda con interesse al provider di servizi di tlc russo Mts, che ha un forte legame con Deutsche Telekom. Strauss guarda con grande interesse al mercato azionario e negli ultimi anni è riuscito a fare molto bene soprattutto grazie alla crescita del mercato brasiliano. Tra i titoli preferiti ci sono Tsmc, che ha il 50% del mercato globale della produzione di chip, e Umc, che è cinque volte più piccola.

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Piacciono anche Heineken, terzo produttore mondiale di birra (quota di mercato in Asia al 32%), e Weg, il più grande produttore di motori elettrici del Brasile che ha il 75% del mercato dei motori industriali. In Sudafrica piace il leader delle assicurazioni “vita” Sanlam, mentre in India uno dei titoli preferiti è l’azienda statale Bharat Heavy Electricals.

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