L’inflazione fa aumentare il rendimento dei bond peruviani

I titoli obbligazionari del Perù sono crollati in maniera evidente, provocando un aumento dei relativi rendimenti fino a picchi che non venivano registrati da almeno tre settimane: si tratta di una conseguenza chiara della speculazione che sta coinvolgendo il paese andino e soprattutto il suo obiettivo di inflazione, visto che la banca centrale è intenzionata ad aumentare i tassi di interesse. Volendo essere più precisi, c’è da dire che il ritorno economico che fa riferimento al benchmark della nazione è ormai giunto a 7,84 punti percentuali. Si sta parlando, nello specifico, di titoli in scadenza nel 2020 e che sono denominati nella valuta locale, il nuevo sol peruviano: l’aumento è stato quantificato in due punti base (+0,02%).

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Il prezzo di tali strumenti, inoltre, è sceso di 0,14 centesimi, attestandosi a quota 117,32 centesimi complessivi. Gli investitori finanziari stanno speculando e non poco sul fatto che l’andamento dei prezzi al consumo dello stato sudamericano possa essere al di sopra di quanto preventivato dall’istituto di credito centrale. Le stime in questione si riferiscono alla fine del 2012, come hanno spiegato trader e analisti, ma si attendono ancora le misure del Banco Central de Reserva in modo da avere le idee più chiare da questo punto di vista.

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Nel dettaglio, i prezzi al consumo sono aumentati di 0,5 punti percentuali lo scorso mese di aprile, facendo registrare un preoccupante +4,1% da un anno a questa parte, come messo in luce dalle statistiche locali. Secondo gli stessi analisti, comunque, l’inflazione dovrebbe rallentare fino a un più rassicurante 3% nei prossimi mesi, anche perché il tasso benchmark è destinato a rimanere immutato per il dodicesimo mese consecutivo. Un altro istituto di credito importante del paese, Scotiabank Peru, ha rivisto al rialzo le sue previsioni inflazionistiche (dal 3 al 3,3% per la precisione), mentre il nuevo sol continua a rimanere stabile.