Crisi del debito europeo non è finita secondo Ubs

ubs-logoLa fase attuale sui mercati finanziari sta mostrando una grande vivacità del forex, dopo le recenti manovre ultra-espansive della Boj, un mercato azionario frizzante (a Wall Street record su record per Dow Jones e S&P500) e una discreta ripresa dell’obbligazionario periferico europeo (spread più stabili con tassi in calo nelle ultime aste). Secondo Alessandro Caviglia, responsabile gestioni patrimoniali di Ubs Italia, “le migliori opportunità vanno ricercate dove ci sono, questo è il bello dell’attività finanziaria”. L’esperto ritiene che diversificare sia l’arma vincente negli investimenti, soprattutto in questa fase.

Il Cat Bond che rafforza la leadership delle Bermuda

imagesCA1FLFMSUna nuova emissione di Catastrophe Bond ha riguardato il Bermuda Stock Exchange, la Borsa Valori del territorio d’oltremare britannico che si trova al largo dell’Oceano Atlantico (vedi anche Si rafforza il legame tra Bermuda e Cat Bond). Nel dettaglio, questo prodotto finanziario ha consentito di mettere in risalto la posizione di leadership dell’arcipelago in questione, visto che si sta parlando del centro globale più importante per quel che riguarda i titoli collegati al comparto assicurativo e riassicurativo.

Vendita massiccia di bond in yuan da parte di Standard Chartered

standard-chartered-bank-logo-2Standard Chartered, una delle più celebri banche del Regno Unito, ha annunciato la sua nuova emissione obbligazionaria: per l’istituto di credito londinese si tratta di bond denominati in valuta cinese, per un importo complessivo pari a cinque miliardi di yuan (circa 750 milioni di euro), visto che l’interesse crescente nei confronti del mercato dell’ex Impero Celeste. Tra l’altro, non si tratta di una cessione qualsiasi, bensì della più grande vendita di tali titoli in yuan da parte di una banca straniera nella seconda economia mondiale (vedi anche Come investire sulle borse asiatiche nel 2013).

Investire in corporate bond di mercati emergenti nel 2013

mercati emergentiFino a qualche anno fa l’investimento in corporate bond di paesi emergenti veniva deciso quasi esclusivamente in base ai rendimenti offerti, attraverso una diversificazione sommaria che non teneva conto della situazione nei singoli paesi. Insomma, si cercava di investire in un gruppo di paesi appartenenti a una specifica area geografica, dove era possibile spuntare i migliori rendimenti. Questo criterio di valutazione non è di per sé valido, né tanto meno lo è oggi in un’epoca caratterizzata da un sensibile aumento del rischio-paese.

Il nuovo bond trentennale emesso dalla Turchia

Dalyan Oct 0906 Turkish flagProprio ieri la Turchia ha deciso si sfruttare nuovamente il mercato obbligazionario internazionale (vedi anche Investire in lire turche con Banca Imi). La nazione anatolica ha deciso di emettere bond a lungo termine, più precisamente con una scadenza pari a trenta anni, senza dimenticare la denominazione in dollari americani. In pratica, questa cessione di debito da parte del governo di Ankara non è altro che un modo importante per sostenere l’economia interna, dopo il fondamentale incoraggiamento avuto con le vendite proficue da parte di altri mercati emergenti nella regione nel corso di questo 2013.

Primo minibond per pmi

Manca poco al lancio del primo “minibond” per le piccole e medie imprese: una novità resa possibile dall’ultimo decreto Sviluppo, e in grado di conferire una nuova opportunità di reperimento di capitale di debito a parte delle piccole imprese italiane, non quotate in Borsa. Protagonista la Banca di credito cooperativo di Cherasco e la società piemontese Caar, con consulenza dell’advisor Adb.

Asta di bond a 5 e 15 anni per il Kenya

Il mese di aprile sarà caratterizzato anche dall’asta fissata dal governo del Kenya per quel che riguarda alcuni suoi titoli obbligazionari (vedi anche Il Kenya pianifica il proprio prestito di bond): nello specifico, si tratta di bond a cinque e quindici anni, per un importo complessivo pari a venticinque miliardi di scellini (227,5 milioni di euro per la precisione), come reso noto dalla banca centrale del paese africano. In aggiunta, la scadenza maggiore, quella a quindici anni, beneficerà di un tasso cedolare pari al 12%, mentre l’altro tasso verrà determinato direttamente dal mercato.

Investire in bond della Nuova Zelanda nel 2013

Le nuove tensioni nell’area euro, le incertezze politiche in Italia, un’economia americana ancora in crescita a ritmi blandi e le incognite legate allo sviluppo delle borse spingono i risparmiatori a valutare strade alternative per i loro investimenti. Sul mercato obbligazionario della Nuova Zelanda sembrano esserci interessanti opportunità. Considerata un porto sicuro, soprattutto nelle fasi di turbolenza dei mercati, la Nuova Zelanda è uno dei pochi paesi a crescere e ad avere un’ottima reputazione per trasparenza delle procedura a difesa dei risparmiatori.

È turco il primo Cat Bond non americano del 2013

È di nazionalità turca il primo Catastrophe Bond non americano che viene lanciato in questo 2013 (vedi anche Nel 2012 ottimi risultati per i Catastrophe Bond). L’emittente in questione è infatti il Turkish Catastrophe Insurance Pool (noto anche con l’acronimo TCIP), società anatolica che ha messo a disposizione questi strumenti finanziari per un importo complessivo pari a cento milioni di dollari. Inoltre, la copertura assicurativa garantita in questo caso è quella che riguarda il rischio di terremoti in Turchia.

In Oman cresce l’interesse per i sukuk

In Oman si continua a parlare con maggiore convinzione dei bond islamici, gli ormai celebri sukuk (vedi anche L’Oman e il sukuk del 2013). In particolare, la Capital Market Authority (Cma) ha approvato le emissioni che verranno garantite da alcune compagnie per quel che riguarda questo strumento di debito. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la prima delle due società da tenere in considerazione è la Tilal Development Company, pronta a lanciare sul mercato un sukuk per un importo complessivo di cinquanta milioni di riyal locali (circa cento milioni di euro per la precisione).

Investire in obbligazioni corporate italiane – aprile 2013

L’investimento nelle obbligazioni corporate italiane sembra essere una tradizione dura a tramontare. A confermarlo sono i dati più recenti, che ribadiscono quanto sia elevato l’interesse degli investitori (italiani e stranieri) nei confronti di tali titoli di debito. Vediamo allora quali sono le tendenze attualmente in atto, e cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane.

Barclays mette in vendita dei CoCo Bond a dieci anni

La banca britannica Barclays ha annunciato di essere pronta ad emettere dei Contingent Convertible Bond, meglio noti con il più semplice acronimo CoCo (vedi anche Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni). La vendita in questione non è altro che una parte dei piani molto più ampi dell’istituto di credito, il quale deve necessariamente rispettare i requisiti che sono imposti dagli enti regolatori per quel che riguarda il capitale. Come è noto, i CoCo Bond sono dei titoli obbligazionari che agevolano l’eliminazione dei piani di salvataggio per il settore bancario, mettendo a disposizione delle compagnie finanziarie una sorta di ammortizzatore destinato ai finanziamenti in denaro.

L’utilizzo dei proventi dell’ultimo sukuk pakistano

La State Bank of Pakistan ha reso noto ieri in che modo saranno utilizzati i finanziamenti ottenuti grazie all’emissione del bond islamico da parte del governo di Islamabad: il sukuk in questione, infatti, garantirà il denaro necessario per l’acquisto di assets utili alla Pakistan Domestic Sukuk Company Limited (Pdscl). L’obiettivo dell’istituto di credito pakistano è ora quello di condurre e portare a termine un’apposita asta, in modo da identificare quelli che saranno gli investitori interessati (vedi anche Fmi: i bond di Giamaica e Pakistan superano i rendimenti argentini).

Buona domanda per i bond infrastrutturali dello Sri Lanka

Lo stato asiatico dello Sri Lanka ha accettato tutte le scommesse che hanno riguardato la sua ultima offerta di titoli obbligazionari: il governo di Sri Jayawardenapura Kotte ha deciso di fissare l’importo complessivo a 129 milioni di dollari (la denominazione, infatti, è avvenuta nella valuta americana), ma bisogna anche specificare, come reso noto dalla banca centrale, che si tratta di bond per lo sviluppo nazionale (vedi anche Lo Sri Lanka emette un bond triennale in dollari). Cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche specifiche di questi strumenti finanziari.