L’Oman e il sukuk del 2013

La Tilal Development Company, società di reale estate che ha sede nello stato asiatico dell’Oman, si è rivolta direttamente alla Capital Market Authority del sultanato in questione: il motivo è presto detto e ha natura finanziaria, visto che si tratta di accumulare il denaro e i finanziamenti necessari per quel che riguarda la prima emissione di un sukuk, il tipico bond islamico, da parte della nazione. A dire la verità, non si sta proprio parlando di una novità assoluta, dato che già all’inizio del 2011 si era parlato dell’Oman e del piano quinquennale di investimenti da 30 miliardi. Stavolta si focalizza l’attenzione su un settore ancora più preciso e dettaglio.

I dirigenti della società in questione hanno affermato di non avere nessun problema nel garantire l’approvazione del capitale necessario per la quotazione di questo strumento, una volta che sarà approntato nei minimi particolari il piano. D’altronde, si attende ancora che sia sottomessa una applicazione formale dell’emissione di sukuk prima di utilizzare dei termini davvero ufficiali. La Cma guarda con estremo ottimismo a una soluzione del genere, in particolare nella prospettiva che il futuro sarà florido dal punto di vista finanziario: per tale motivo, si stanno incoraggiando diverse società a tentare la strada di tali strumenti. Secondo la stessa authority locale, inoltre, è necessario almeno un piccolo emendamento all’attuale legge sul mercato dei capitali, in modo che il regolamento sui sukuk sia davvero completo e possa funzionare nel migliore dei modi.

Tilal Development Company considera quella della finanza islamica una decisione più che naturale e in grado di consegnare al paese asiatico la necessaria flessibilità per diversificare i prodotti a disposizione. In aggiunta, tale emissione dovrebbe fornire alla stessa società dei significativi risparmi in termini di costo. Tra l’altro, questa monarchia assoluta, ormai indipendente dal 1971, vanta una forma di stato che si basa proprio sulla religione islamica, dunque è quantomeno paradossale che si attenda ancora per un sukuk.

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