Oman, piano quinquennale di investimenti da 30 miliardi

L’Oman sta progettando di spendere circa 30 miliardi di rials (78 miliardi di dollari) nel suo piano quinquennale di sviluppo ricco di investimenti innovativi: il 2015 viene dunque visto come un anno di svolta, entro il quale è prevista una crescita economica del 5% ogni anno. Il progetto in questione si basa essenzialmente su un prezzo medio del petrolio pari a 59 dollari al barile, così come ha fatto sapere il ministro dell’Economia Nazionale, Ahmed bin Abdulnabi Macki, mentre la produzione dell’oro nero dovrebbe essere portata a 897.000 barili al giorno. Gli investimenti saranno pertanto ingenti e riguarderanno due settori strategici come quello del petrolio e della produzione di gas, così da rendere possibile una crescita degli introiti del governo di Mascate. L’attrazione di nuovi investitori sembra possibile in questa maniera, anche se i comparti coinvolti sono già ben sviluppati nel sultanato asiatico.


Secondo le ultime rilevazioni del New York Mercantile Exchange, i futures petroliferi relativi al mese di febbraio sono saliti a quota 1,54 dollari (+1,7%), inducendo lo stesso Oman a prevedere una crescita media dell’inflazione pari a quattro punti percentuali. Come devono comportarsi gli investitori finanziari nei confronti dell’Oman? La struttura produttiva del paese, secondo quanto rilevato dall’Ice (Istituto nazionale per il Commercio Estero), è molto diversificata, nonostante le opportunità migliori siano proprio quelle dei pochi settori appena citati, tra cui il petrolio, il gas, il comparto petrolchimico e l’industria ad alto consumo di energia.

Le scelte possono sembrare scontate, ma i rendimenti dei prodotti di investimento sono interessanti: l’Italia, tra l’altro, sta privilegiando opere di grandi dimensioni in tal senso, dunque si può focalizzare in tutta tranquillità il portafoglio. Gli investitori stranieri, poi, sono molto attratti dal settore turistico e da quello immobiliare, anche perché Mascate sostiene da tempo le iniziative in questa direzione: l’atteggiamento verso gli investitori esteri è dunque positivo e le principali restrizioni del passato stanno per essere smantellate in modo progressivo.

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