Eurobond della Costa d’Avorio: attesa per i pagamenti

Gli investitori finanziari che hanno sottoscritto degli eurobond focalizzati sulla Costa d’Avorio sono seriamente preoccupati per l’attuale situazione politica della nazione africana: la giornata odierna sarà comunque fondamentale per conoscere se il maggior produttore di cacao al mondo dichiarerà default in relazione al pagamento degli interessi. In effetti, lo stato ivoriano ha l’obbligo di porre in essere il versamento di un coupon compreso tra 25 e 30 milioni di dollari, il quale si riferisce alle obbligazioni governative denominate in moneta americana (il ritorno economico è pari al 2,5%); saranno poi necessari altri tre giorni per chiarire ogni aspetto dell’operazione. Come è noto, la Costa d’Avorio è nel caos politico più totale, dopo che le ultime elezioni sono state contraddistinte dalla contestata vittoria di Laurent Gbagbo e dal riconoscimento di Alassane Ouattara come vero trionfatore da parte delle Nazioni Unite.


Questa confusione, inoltre, ha provocato un brusco innalzamento dei prezzi del cacao come commodity, conducendo i bond in questione a livelli record. Gli analisti economici, comunque, hanno fatto sapere di non avere avuto in questi giorni nessun tipo di indiscrezione in merito al pagamento. La dilazione potrebbe durare, nell’ipotesi malaugurata di bancarotta, fino al prossimo 1° febbraio, periodo di tempo durante il quale gli investitori non potranno avviare alcuna azione legale contro la nazione, ma un gruppo di creditori delle banche commerciali coinvolte si è già detto pronto a negoziare con Yamoussoukro se dovesse essere necessario.

I titoli obbligazionari sono stati progettati per giungere a scadenza a dicembre del 2032 e sono riusciti a perdere ben trenta punti percentuali dal momento della chiusura delle urne: il rendimento attuale è al 15,33%, davvero molto alto e rischioso. Citibank sarà il referente principale di questa situazione. Intanto, Philippe de Pontet, direttore per l’Africa presso l’Eurasia Group di Washington, ha riferito che con tutta probabilità il pagamento dei bond verrà nuovamente deciso dagli operatori finanziari.

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