Cacao, futures in declino a causa delle vicende politiche ivoriane

Le meraviglie del cacao rimangono per il momento confinate ai tempi di “Indietro tutta” e della celebre canzone televisiva: la commodity alimentare, infatti, ha subito un pesante ribasso nel corso delle ultime contrattazioni di Londra, il livello più basso degli ultimi venti mesi. Si è trattato, quindi, di una brusca frenata, provocata, in particolare, dalla speculazione imperante, fenomeno agevolato dalle travagliate elezioni che si sono tenute in Costa d’Avorio, il maggior produttore al mondo del prodotto in questione. Gli effetti sono stati minimi sull’output, mentre lo zucchero è riuscito invece ad avanzare a New York. Le previsioni, in tal senso, sono piuttosto eloquenti: la produzione di cacao nel continente africano dovrebbero calare del 6,7%, assestandosi a quota 2,6 milioni di tonnellate all’anno, almeno secondo una stima effettuata da Abn Amro.


Attualmente, in Costa d’Avorio è in corso una situazione piuttosto complicata, col governo di Alassane Ouattara (sostenuto anche dall’Onu) che ha espressamente richiesto a civili ed esercito di interrompere qualsiasi tipo di collaborazione con Laurent Gbagbo, il quale aveva annunciato la propria vittoria dopo il voto dello scorso 28 novembre. Il Liffe (London International Financial Futures Exchanhge) di Londra ha registrato un declino piuttosto consistente da parte dei contratti futures relativi al mese di marzo (93 sterline in meno e un -4,7% che ha spaventato enormemente gli investitori finanziari); lo stesso discorso vale per l’Ice Futures statunitense, dove il cacao ha perso 123 dollari e 4,1 punti percentuali a livello di contratti.

Come è stato già accennato, poi, i futures sullo zucchero hanno avuto di che sorridere: i prodotti relativi sempre al prossimo mese di marzo hanno infatti guadagnato 0,42 centesimi di dollaro (+1,5%), con la domanda che dovrebbe eccedere l’offerta nell’anno che è terminato lo scorso 30 settembre. Inoltre, il consumo della dolce commodity ha raggiunto 165,3 milioni di tonnellate totali, tre milioni delle quali provenienti dalla relativa offerta.

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