Cacao: la situazione politica ivoriana fa calare i futures

I contratti futures che osservano da vicino le performance del cacao sono scesi ai livelli più bassi delle ultime dieci settimane: non si tratta di una prestazione estemporanea, ma della conseguenza principale della grave situazione politica che ancora attanaglia la Costa d’Avorio, maggior produttore al mondo della commodity alimentare. Le brusche cadute dei futures, tra l’altro, hanno riguardato anche il cotone e il succo d’arancia. Le truppe fedeli ad Alassane Ouattara, il vincitore delle elezioni dello scorso novembre che è stato riconosciuto a livello internazionale, hanno guadagnato il controllo della capitale, ragione per la quale si attende una risoluzione a breve. Secondo gli analisti, questa svolta ha fatto perdere il premio del rischio relativo al cacao.


In effetti, se si esaminano con attenzione le ultime contrattazioni presso l’Ice Futures di New York, ci si accorge che i contratti per le spedizioni di maggio sono scesi per un totale complessivo di settanta centesimi di dollaro (il che equivale a dire che vi è stato un declino pari a 2,3 punti percentuali), con il prezzo che ha addirittura sfiorato i 2,973 dollari per tonnellata, un livello che non veniva registrato dal 14 gennaio scorso, esattamente due mesi e mezzo fa. Spostando invece l’attenzione sulle quotazioni della piazza londinese, c’è da dire che il medesimo contratto ha dovuto cedere circa 53 pence (-2,7%), attestandosi a quota 1,994 sterline per tonnellata presso il Nyse Liffe (London International Financial Futures and Options Exchange).

Gli strumenti finanziari in questione hanno quindi vissuto una giornata improntata al pessimismo. Come è stato accennato in precedenza, neanche il cotone e il succo d’arancia sono riusciti a risollevare le sorti del comparto; nel dettaglio, i futures relativi al tessuto sono declinati di 1,21 centesimi (-0,6%), il quarto ribasso consecutivo a New York, mentre il secondo bene è stato scambiato in calo di 0,15 centesimi (-0,1%), completando così la pessima giornata della borsa merci americana.

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