Commodities: crollano i futures sul cacao, in rialzo il cotone

Non si può certo definire come positiva l’ultima quotazione del cacao presso l’Intercontinental Exchange di New York: la commodity alimentare è scesa fino al suo livello più basso di questa settimana, a causa soprattutto di alcuni progetti internazionali che stanno per essere pianificati dai produttori principali, mentre i contratti futures relativi al succo d’arancia e al cotone sono riusciti a conseguire dei ricavi interessanti. La International Cocoa Organization, il principale riferimento globale per quel che riguarda questo bene, ha stimato che i nuovi progetti in questione sono destinati ad aumentare in modo consistente la produzione annua, tanto che si parla già di ben sei milioni di tonnellate complessive. Questo stesso ente, inoltre, ha fatto sapere di attendersi che la domanda e l’offerta di cacao si bilancino in maniera perfetta nel giro di pochi mesi, con i primi effetti che dovrebbero essere evidenti a ottobre.


Bisogna però prestare la massima attenzione ai rischi produttivi che influenzano il settore e che sono sempre in grado di causare dei veri e propri collassi dal punto di vista dei prezzi. Ancora più esplicito è stato Drew Geraghty, broker presso la Icap Futures Llc di Jersey City:

In molti sono convinti che si stia andando verso un sovraccarico del mercato, evento che potrebbe verificarsi nel terzo trimestre del 2011, quando si avranno i nuovi dati relativi ai raccolti.

Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che le spedizioni di cacao relative al prossimo mese di settembre hanno ceduto ben quattro dollari (-0,1%), chiudendo le negoziazioni a quota 3,184 dollari la tonnellata, sempre presso l’Ice newyorkese. Prima di questi dati, inoltre, le tariffe avevano perso altri sedici punti percentuali dopo i record di marzo, a causa, in particolare, della guerra civile in Costa d’Avorio. Al contrario, i futures sul cotone (nello specifico, le spedizioni di dicembre) hanno guadagnato lo 0,5%, mentre quelli su succo d’arancia ben 1,5 punti percentuali.

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