Il momento no del cotone all’Ice Futures di New York

I contratti futures collegati alle performance del cotone sono riusciti a pareggiare le perdite subite a causa del recente declino del dollaro: tra l’altro, bisogna sottolineare che stavolta ha influito in maniera positiva il buon andamento della domanda per le fibre in questione, dopo che i prezzi stessi erano giunti ai loro minimi degli ultimi quindici mesi. Contemporaneamente, gli strumenti finanziari che osservano da vicino il succo d’arancia hanno fatto registrare un buon incremento. Si parlava prima del dollaro, e in effetti la moneta verde si è vista costretta a cedere mezzo punto percentuale nei confronti di un paniere composto da altre sei valute.

In questo modo, la domanda per le principali commodities come assets alternativi si è potenziata, in particolare dopo che i dati economici americani hanno lasciato intendere questa settimana un recupero piuttosto importante. Gli acquisti dai più importanti utilizzatori commerciali di cotone hanno subito un rialzo deciso, con la stessa fibra che ha toccato quota 84,35 centesimi di dollaro la libbra lo scorso 14 dicembre, il picco più basso addirittura dallo 24 agosto dello scorso anno. Il mercato a cui si sta facendo riferimento viene considerato da molti analisti ed economisti come uno dei più economici e convenienti in assoluto, un fattore che spiegherebbe il perché di questa domande e di queste tariffe. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, è necessario precisare che i futures relativi alle spedizioni di marzo sono rimasti pressoché invariati a quota 86,29 centesimi presso l’Intercontinental Exchange Futures di New York, rintuzzando il calo settimanale a 4,6 punti percentuali.

Il crollo della commodity in questo 2011 è stato finora superiore al 40%. Tra l’altro, l’outlook per il cotone non riesce a migliorare anche a causa delle pessime notizie economiche che continuano a giungere dal Vecchio Continente. Al contrario, i futures sul succo d’arancia e relativi alle spedizioni del mese di gennaio sono aumentati dello 0,4%, chiudendo le contrattazioni a 1,6705 dollari la libbra.

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