A New York in calo i futures su cotone, cacao e succo d’arancia

553477-cottonDESIGNCREATIVECOMMONS-1369333773-691-640x480I contratti futures collegati alle performance del cotone sono scesi al loro livello più basso delle ultime tre settimane (vedi anche Il calo produttivo fa aumentare i futures sul cotone). Tutto è dipeso, in particolare, dal possibile rallentamento dell’economia cinese, un evento che non poteva che incidere negativamente sulla commodity, dato che l’ex Impero Celeste ne è il maggior utilizzatore al mondo. Anche il cacao e il succo d’arancia sono risultati in calo. Un peggioramento cinese potrebbe significare una minore domanda di cotone, con il mercato monetario in difficoltà da due giorni a questa parte.

Terzo rialzo consecutivo per i futures sul cacao

È il terzo giorno di fila che il cacao si rende protagonista di un rialzo, sia a Londra che a New York: i guadagni in questione potrebbero ora trovare un tetto nel momento in cui il Ghana sarà costretto a vendere un numero maggiore di semi. Allo stesso tempo, il caffè qualità robusta è risultato in ribasso per in quinto giorno consecutivo (vedi anche Soft commodities: zucchero e caffè in calo a New York). Nel dettaglio, il cacao ha beneficiato soprattutto della speculazione che ha fatto lievitare verso l’alto gli acquisti, visto che il mercato in questione viene ancora considerato piuttosto leggero.

Futures: zucchero e cacao in rialzo a New York

Sono senza dubbio lo zucchero e il cacao i due dominatori delle contrattazioni futures di ieri presso I’Intercontinental Exchange di New York, una delle principali piazze in tal senso: in particolare, i contratti relativi al cosiddetto “oro bianco” hanno raggiunto il picco più alto delle ultime otto settimane. Le quotazioni estive dello zucchero sono state a dir poco altalenanti. Ad esempio, a inizio giugno si sono registrate delle quotazioni in calo, ma poi è bastata una settimana per modificare tutto questo scenario, con la ripresa di questi stessi contratti futures.

Cacao, i futures scendono ai livelli di gennaio

I contratti futures relativi al cacao sono scesi al loro livello più basso dallo scorso mese di gennaio a causa degli ultimi segnali sulla commodity, con la domanda prevista in forte rallentamento: la produzione mondiale della pianta in questione potrebbe infatti superare la domanda complessiva di 110mila tonnellate, come stimato dalla compagnia Asset & Resource Management Company. Le scorte, le quali sono monitorate in maniera costante dall’Intercontinental Exchange di New York, sono destinate a crescere fino a quasi 5,5 milioni di sacchi, il record maggiore dal mese di maggio del 1999.

Contratti futures: caffè e zucchero in calo

I contratti futures legati al caffè qualità arabica hanno subito una correzione tecnica opportuna dopo il rally incredibile conseguito nel corso di questa settimana, con ben cinque punti percentuali di rialzo: al contempo, gli stessi strumenti finanziari relativi allo zucchero grezzo hanno esteso le loro perdite, a seguito dell’autorizzazione di lunedì scorso circa le mancate restrizioni all’export in questione da parte dell’India, il secondo produttore mondiale per quel che riguarda questa commodity. Il quadro, poi, viene debitamente completato dal cacao, alle prese con volumi piuttosto leggeri a causa del clima secco in Costa d’Avorio. Cerchiamo dunque di capire meglio le performance di questi specifici prodotti.

Futures: le ultime quotazioni di zucchero, caffè e cacao

L’accordo per il nuovo prestito da 130 miliardi di euro destinato alla Grecia si è fatto sentire anche a livello di contrattazioni presso l’Intercontinental Exchange di New York: di quali performance sono stati capaci i principali contratti futures? I riferimenti più importanti devono andare necessariamente alle commodities più dolci, vale a dire zucchero, caffè e cacao. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che zucchero e cacao hanno subito un rialzo importante, mentre il caffè è rimasto sostanzialmente invariato. In particolare, c’è da sottolineare come i futures relativi alla qualità robusta della celebre bevanda non hanno subito grandi modifiche di sorta.

Dalla Nestlè nuovi stimoli per le quotazioni future del cacao

Nestlè Sa, multinazionale svizzera famosa in tutto il mondo per la sua produzione di cioccolata, sta cercando di accaparrarsi una grossa fetta del mercato dei dolci: l’idea che frulla nella testa della compagnia elvetica è quella di focalizzare l’attenzione sulle confezioni. Si tratta di una notizia importante per quel che concerne una delle principali commodities alimentari, vale a dire il cacao. Quali vantaggi ne possono trarre gli investimenti finanziari? L’intento è quello di dar vita a nuovi ordinativi online, in modo da favorire qualità selezionate per particolari consumatori. Nel dettaglio, gli acquisti principali dovrebbero andare appannaggio della stessa Svizzera e del Liechtenstein. Una evoluzione simile è stata vissuta in passato anche dal caffè con Nespresso che avviò una identica strategia nel 1986.

Investire nel Cacao 2012

Continua la recensione di commodities da scegliere per questo 2012, che sembra sempre più orientato all’incertezza ed all’alta volatilità fin dalle primissime battute; il mercato delle materie prime potrà veramente fare la differenza, ma la differenza sul mercato delle commodities la faranno i grandi fondi qual’ora decideranno che è arrivato il momento di entrare sul mercato.

Il momento sicuramente verrà notato per l’incredibile incremento di volumi prolungato nel tempo che registreremo, ma per il momento ancora bisogna ragionare come se il mercato volesse proseguire le tendenze consolidate senza l’aiuto “aggiuntivo” dei fondi o delle grandi istituzioni.

Previsioni Cacao 2012

Liffe e Ice: calo deciso per i futures sul cacao

Il London International Financial Futures and Options Exchange (Liffe) ha assistito ieri a una delle peggiori cadute dei contratti futures collegati al cacao come commodity: in effetti, tali prodotti sono scesi al loro livello più basso degli ultimi due anni, in particolare a causa della debolezza di alcuni mercati che hanno spinto i prezzi a un totale inferiore rispetto agli ultimi mesi. C’è comunque da precisare che anche i futures relativi allo zucchero e al caffè sono calati in maniera importante, ma questi due declini possono essere spiegati essenzialmente con i timori per la crisi finanziaria dell’eurozona.

Cacao: la situazione politica ivoriana fa calare i futures

I contratti futures che osservano da vicino le performance del cacao sono scesi ai livelli più bassi delle ultime dieci settimane: non si tratta di una prestazione estemporanea, ma della conseguenza principale della grave situazione politica che ancora attanaglia la Costa d’Avorio, maggior produttore al mondo della commodity alimentare. Le brusche cadute dei futures, tra l’altro, hanno riguardato anche il cotone e il succo d’arancia. Le truppe fedeli ad Alassane Ouattara, il vincitore delle elezioni dello scorso novembre che è stato riconosciuto a livello internazionale, hanno guadagnato il controllo della capitale, ragione per la quale si attende una risoluzione a breve. Secondo gli analisti, questa svolta ha fatto perdere il premio del rischio relativo al cacao.

Il cacao interrompe il proprio rally dopo ben tre anni

Il declino del cacao di questa settimana ha rappresentato un evento finanziario eccezionale: in effetti, il rally della commodity alimentare durava da più di tre anni, ma in questo caso hanno avuto la meglio le previsioni globali di offerta, influenzate in maniera negativa dall’incertezza politica della Costa d’Avorio, il maggior produttore al mondo. Tale calo, poi, ha trascinato verso il ribasso anche due altre commodities su cui spesso fanno molto affidamento gli investitori, il cotone e il succo d’arancia. C’è poi da aggiungere come il Ghana, seconda nazione a livello internazionale nel campo della produzione di cacao, abbia acquistato un numero maggiore di semi dagli agricoltori nel corso di questa stagione, visto che il clima mite e l’utilizzo dei pesticidi e dei fertilizzanti hanno consentito di potenziare i raccolti; i prezzi sono saliti di ben diciassette punti percentuali a novembre, subito dopo la pubblicazione degli esiti elettorali ivoriani e l’incertezza della vittoria finale tra Gbagbo e Ouattara.

Cacao, futures in declino a causa delle vicende politiche ivoriane

Le meraviglie del cacao rimangono per il momento confinate ai tempi di “Indietro tutta” e della celebre canzone televisiva: la commodity alimentare, infatti, ha subito un pesante ribasso nel corso delle ultime contrattazioni di Londra, il livello più basso degli ultimi venti mesi. Si è trattato, quindi, di una brusca frenata, provocata, in particolare, dalla speculazione imperante, fenomeno agevolato dalle travagliate elezioni che si sono tenute in Costa d’Avorio, il maggior produttore al mondo del prodotto in questione. Gli effetti sono stati minimi sull’output, mentre lo zucchero è riuscito invece ad avanzare a New York. Le previsioni, in tal senso, sono piuttosto eloquenti: la produzione di cacao nel continente africano dovrebbero calare del 6,7%, assestandosi a quota 2,6 milioni di tonnellate all’anno, almeno secondo una stima effettuata da Abn Amro.

I consumi di cacao spingono verso l’alto il future a Londra

cocoa_powderL’ultima contrattazione settimanale del Liffe, il London International Financial Futures Exchange (si tratta del mercato dei contratti futures e degli altri strumenti derivati), ha avuto un accenno di orgoglio quando gli scambi relativi al cacao di questo mese hanno subito una forte impennata; in effetti, tutti gli investitori in possesso del “dolce” contratto sono riusciti nell’intento di rilevare oltre 240.000 tonnellate, un livello che non veniva raggiunto da addirittura quattordici anni. In particolare, c’è da rilevare come la società più impegnata in questo senso sia stata Bnp Paribas Commodity Futures, ma anche Newedge e Abn Amro Clearing hanno svolto un ruolo importante. A questo punto ci si attende uno scenario di mercato abbastanza preciso: i broker hanno depositato il cacao a Londra in modo da ottenere i maggiori benefici possibili dai prezzi, mentre per settembre le scorte non saranno così alte e ci potrebbe essere qualche problema.