I futures sul petrolio crescono grazie ai beni durevoli americani

La crescita dei contratti futures che fanno riferimento al petrolio è senz’altro incoraggiante per la fine di quest’anno e l’inizio di quello nuovo: nel dettaglio, tali strumenti hanno chiuso le contrattazioni di ieri con un guadagno dello 0,7%, subito dopo la pubblicazione dei dati relativi ai beni durevoli statunitensi, i quali sono aumentati lo scorso mese di novembre come non accadeva da diverso tempo (almeno sei mesi). I principali indicatori, inoltre, sono avanzati ben oltre le previsioni, lasciando ben sperare anche per l’attuale mese di dicembre. Il greggio, tra l’altro, ha guadagnato 6,7 punti percentuali a New York, il ricavo più importante dal 28 ottobre scorso.

Gas naturale: il clima fa volare i contratti futures

Si riscaldano più del normale le temperature americane, in particolare quelle delle regioni meridionali e orientali: ugualmente “roventi” sono anche le quotazioni del gas naturale, i cui contratti futures hanno fatto registrare il secondo giorno consecutivo di rialzo proprio a causa di questo clima e della conseguente domanda di condizionatori d’aria. Nel dettaglio, questi strumenti sono avanzati di ben 2,7 punti percentuali, grazie soprattutto alle previsioni di una compagnia del Maryland, la Commodity Weather Group Llc. Secondo i trader, il breve termine potrebbe essere contraddistinto da una quotazione compresa tra i 4 e i 4,50 dollari. Le spedizioni di giugno del gas hanno subito un rialzo di poco superiore agli undici centesimi di dollaro, tanto che la quotazione complessiva si è attestata sui 4,34 dollari per milione di unità termiche britanniche: questi dati si riferiscono al New York Mercantile Exchange, piazza in cui i prezzi sono saliti del 7,7% nel corso di un solo anno.

Oman, piano quinquennale di investimenti da 30 miliardi

L’Oman sta progettando di spendere circa 30 miliardi di rials (78 miliardi di dollari) nel suo piano quinquennale di sviluppo ricco di investimenti innovativi: il 2015 viene dunque visto come un anno di svolta, entro il quale è prevista una crescita economica del 5% ogni anno. Il progetto in questione si basa essenzialmente su un prezzo medio del petrolio pari a 59 dollari al barile, così come ha fatto sapere il ministro dell’Economia Nazionale, Ahmed bin Abdulnabi Macki, mentre la produzione dell’oro nero dovrebbe essere portata a 897.000 barili al giorno. Gli investimenti saranno pertanto ingenti e riguarderanno due settori strategici come quello del petrolio e della produzione di gas, così da rendere possibile una crescita degli introiti del governo di Mascate. L’attrazione di nuovi investitori sembra possibile in questa maniera, anche se i comparti coinvolti sono già ben sviluppati nel sultanato asiatico.

Mercati energetici: riviste al rialzo le stime sui futures petroliferi

oilDunque, gli hedge fund hanno provveduto a ritoccare verso l’alto le previsioni relative ai contratti futures sul petrolio: si tratta del ribasso più consistente da dieci mesi a questa parte, una conferma importante della diminuzione della domanda di carburante soprattutto nei mercati energetici statunitensi. Tra l’altro, occorre ricordare che la prima settimana di giugno si è caratterizzata per un forte calo (30 punti percentuali) da parte dei contratti quotati sul New York Mercantile Exchange, come è stato confermato anche dall’ultima relazione dalla Commodity Futures Trading Commission. Cosa ha spinto investitori e speculatori a comportarsi in questa maniera? Anzitutto, bisogna precisare che il deprezzamento dell’euro a causa degli sforzi dell’Ue di ristrutturare il proprio debito è stato un fattore determinante in questo senso. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono decresciute dell’1,2% a maggio, il peggior dato dallo scorso mese di settembre: le compagnie hanno aggiunto altri 41.000 dipendenti nei loro bilanci e si tratta anche in questo caso di un declino da monitorare con la massima attenzione secondo il Labor Department.