Gas naturale: il clima fa volare i contratti futures

Si riscaldano più del normale le temperature americane, in particolare quelle delle regioni meridionali e orientali: ugualmente “roventi” sono anche le quotazioni del gas naturale, i cui contratti futures hanno fatto registrare il secondo giorno consecutivo di rialzo proprio a causa di questo clima e della conseguente domanda di condizionatori d’aria. Nel dettaglio, questi strumenti sono avanzati di ben 2,7 punti percentuali, grazie soprattutto alle previsioni di una compagnia del Maryland, la Commodity Weather Group Llc. Secondo i trader, il breve termine potrebbe essere contraddistinto da una quotazione compresa tra i 4 e i 4,50 dollari. Le spedizioni di giugno del gas hanno subito un rialzo di poco superiore agli undici centesimi di dollaro, tanto che la quotazione complessiva si è attestata sui 4,34 dollari per milione di unità termiche britanniche: questi dati si riferiscono al New York Mercantile Exchange, piazza in cui i prezzi sono saliti del 7,7% nel corso di un solo anno.


I picchi maggiori di caldo e afa dovrebbero coinvolgere stati come la Pennsylvania e città come Dallas. Inoltre, bisogna sottolineare come le spedizioni di gas da sfruttare per l’elettricità dei generatori stanno vivendo un rally importante, ben otto giorni di ricavi, mentre le scorte del nordest sono al loro secondo giorno di guadagno. Un altro dato molto interessante mette in evidenza come il gas stesso sia avanzato di 3,3 punti percentuali, il livello più alto dallo scorso 28 aprile. Gli analisti intanto auspicano un adeguato supporto per coprire la produzione e gli obiettivi di breve termine; un risultato di rilievo è stato già raggiunto da Cheniere Energy Inc., la quale ha conseguito l’approvazione governativa per esportare il carburante anche in altri paesi.

Il via libera è giunto dal Dipartimento energetico americano e potrebbe coinvolgere molti altri terminali; il volume attuale dei futures è pari a 268,936 per quel che concerne il trading elettronico, in calo rispetto alla media degli ultimi tre mesi.

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