New York: in crescita i contratti futures sul gas naturale

Il gas naturale comincia a dominare la scena degli investimenti finanziari ancor prima dell’inizio vero e proprio della stagione più fredda: in effetti, stupisce soprattutto il rialzo fatto registrare dai relativi contratti futures, i quali hanno inanellato la loro quinta settimana consecutiva di guadagni, a causa soprattutto delle previsioni meteorologiche più rigide del normale che caratterizzeranno il mese di novembre e della conseguente domanda di carburante per il riscaldamento. Le temperature al di sotto della media stagionale dovrebbero riguardare, in particolare, la costa orientale degli Stati Uniti e parte del Golfo del Messico, secondo quanto rivelato dal Commodity Weather Group di Bethesda (Maryland).


Il freddo in questione è una vera manna dal cielo per il gas naturale: i futures di dicembre sono saliti di circa tredici centesimi (+3,4%) presso il New York Mercantile Exchange, mentre il gas ha toccato il suo massimo livello intraday da oltre un mese, con un profitto che è stato pari al 3,9%. C’è comunque anche da dire che oltre la metà delle abitazioni americane fanno uso di gas per il riscaldamento, dunque non devono stupire più di tanto queste stime. Tra l’altro, la produzione di gas è giunta a quota 72,38 miliardi di piedi cubici (ogni piede equivale a 0,03 metri) nel corso del mese di luglio, secondo una stima della Energy Information Administration: quest’ultimo report include perfino le scorte che non sono state vendute agli utilizzatori finali.

Le previsioni dell’amministrazione sono molto chiare e mettono in evidenza una possibile crescita dei prezzi al di sopra dei 4,5 dollari per ogni milione di Btu (si tratta della British Termal Unit, la misura statunitense dell’energia, all’incirca pari a 250 calorie), delineando un 2011 a livelli record. Tim Evans, analista di Citi Futures Perspective, non è però molto ottimista, a causa della probabile carenza di fonti a sostegno dei prezzi del gas naturale.

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