Il punto sui contratti futures

Una nuova settimana si sta per concludere e occorre fare il punto su quelle che sono state le principali performance dei contratti futures. Si può cominciare questo discorso con il gas naturale. In effetti, gli strumenti in questione sono riusciti a terminare la giornata di ieri con il secondo guadagno consecutivo a New York, sfruttando la speculazione che riguarda le scorte, visto che c’è la convinzione che non raggiungeranno la loro capacità massima prima che le temperature invernali facciano aumentare la domanda.

Per l’appunto, le scorte americane in questione sono salite da sessantasette miliardi fino a 3,5 trilioni di piedi cubi, un valore che è comunque inferiore rispetto alla media quinquennale per quel che concerne una crescita settimanale. Volendo essere ancora più precisi, i futures relativi alle spedizioni del prossimo mese di ottobre hanno guadagnato quasi otto centesimi (+3,1% per la precisione) presso il New York Mercantile Exchange. Che cosa c’è da dire, invece, in merito alle cosiddette soft commodities? Anzitutto, lo zucchero ha fatto registrare il suo secondo giorno consecutivo di rialzi grazie agli ultimi dati sui raccolti del Brasile, maggior produttore al mondo.

Allo stesso tempo, il caffè ha raggiunto livelli che non venivano sfiorati dallo scorso mese di luglio, mentre il cotone è risalito ai massimi di giugno. Un accenno lo meritano anche i semi di soia: i contratti collegati alle spedizioni di novembre hanno fatto registrare un +0,2%, attestandosi a quota 16,21 dollari il bushel. Molto interessante, poi, è il discorso che deve essere fatto per i metalli preziosi. Nello specifico, i futures aurei sono stati protagonisti di un rally di ben cinque giorni, con una ulteriore crescita di 0,4 punti percentuali e 1,778 dollari l’oncia presso il Comex newyorkese. Al contrario, l’argento ha innescato la marcia indietro, perdendo lo 0,1% (si tratta delle spedizioni di dicembre), con una quota complessiva di 34,63 dollari l’oncia.

Lascia un commento