Gas naturale, brusco declino per i futures a New York

L’ultimo declino dei contratti futures sul gas naturale a New York non è altro che la principale conseguenza dell’ultimo rapporto del Dipartimento energetico americano, il quale ha messo in luce un calo piuttosto imprevisto delle scorte statunitensi. Entrando maggiormente nel dettaglio, il gas è sceso ai livelli dello scorso 1° marzo, con le scorte in questione che si sono attestate a quota 1,674 trilioni di piedi cubici. Secondo Cameron Horwitz, analista presso la Canaccord Genuity di Houston, si tratta indubbiamente di numeri improntati al ribasso, con il mercato di riferimento che ha alcuna ragione, a questo punto, di alzare le proprie tariffe oltre i quattro dollari. Le spedizioni relative al mese di aprile sono calate di dieci centesimi di dollaro (-2,5%) al New York Mercantile Exchange, con lo stesso gas che è stato scambiato a 3,867 dollari. Nel complesso, poi, i contratti futures hanno ceduto il 13% nel corso di questi primi mesi del 2011.


Bisogna anche tenere in considerazione le alte temperature che caratterizzeranno il Nord America fino al prossimo 19 marzo, quando le massime saranno pari a otto gradi Celsius, quindici gradi al di sopra del normale, con dei picchi molto elevati soprattutto nella città di Chicago. Circa il 52% delle famiglie americane utilizzando il gas naturale per il riscaldamento delle proprie abitazioni, dunque se ne può ben comprendere l’importanza e la strategicità.

La produzione dovrebbe raggiungere i 62,29 miliardi di piedi cubici quest’anno, 0,8 punti percentuali in più rispetto a quanto riscontrato nel 2010, sempre secondo le stime del Dipartimento energetico. Il volume dei futures sul gas nell’ambito del trading elettronico, poi, si è attestato su buoni livelli, ma la media trimestrale non è stata ancora raggiunta; il Nymex, oltre al gas, scambia anche metalli preziosi come l’oro, l’argento e il platino, e metalli di tipo industriale, quali l’alluminio e il rame, il tutto mediante un’asta continua, l’Open Auction.

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