Futures: in rialzo i prezzi del mais

I prezzi del mais sono aumentati fino ai livelli più alti degli ultimi tre mesi: la performance in questione è stata resa possibile dall’ultimo report americano che ha messo in luce un ribasso imprevisto per quel che concerne le scorte interne, il record più basso degli ultimi otto anni, a testimonianza di come vi sia una domanda molto forte per quel che riguarda i cereali. Gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore da tale punto di vista, dunque questi dati sono davvero molto importanti. Nel dettaglio, le scorte hanno raggiunto quota 988 milioni di bushel lo scorso 1° settembre, in calo di dodici punti percentuali rispetto a un anno prima.

L’indebolimento più consistente dei cereali si è registrato nel Midwest, con il mese di luglio che è stato uno dei peggiori in tal senso dal 1956 a oggi. Spostando l’attenzione su quanto è successo al Chicago Board of Trade, occorre sottolineare come i contratti futures relativi alle spedizioni del prossimo mese di dicembre sono cresciuti fino ad attestarsi a quota 7,5625 dollari il bushel. Una chiusura di questo tipo può voler dire solamente che c’è stato un guadagno consistente, molto vicino ai sei punti percentuali, una performance di rilievo, tenuto conto che il prezzo precedente alla pubblicazione del report era pari a 7,05 dollari il bushel, il livello più basso dallo scorso mese di luglio.

Lo Us Department of Agriculture ha previsto un raccolto di 10,727 miliardi di bushel (tipica misura americana), per un calo di circa tredici punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011, oltre che un valore più basso rispetto a quanto stimato ad agosto. L’agenzia statunitense aggiornerà le proprie previsioni il prossimo 11 ottobre e c’è da scommettere che i contratti futures in questione subiranno altre variazioni a cui fare riferimento. Anche i semi di soia sono stati protagonisti di un declino piuttosto simile in relazione ai loro raccolti.

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