Improvviso rialzo per i futures sui semi di soia

Circa tre settimane fa ci si è posti una domanda in merito agli investimenti finanziari: su quali commodity investire a settembre 2012? Un utile spunto viene offerto proprio oggi dai semi di soia, i quali sono cresciuti a causa della speculazione relativa al possibile potenziamento della domanda per quel che concerne le importazioni. Come riflesso incondizionato di questa performance, anche il grano e il mais hanno fatto registrare dei rialzi. Gli investitori hanno premiato semi di soia e petrolio lo scorso 1° settembre, ma le ultime sei settimane della commodity in questione erano state caratterizzate da ribassi continui.

Nello specifico, si è assistito a un declino quantificabile in 9,4 punti percentuali, visto che i raccolti hanno subito un’accelerazione, mentre la domanda ha cominciato a rallentare. In aggiunta, la Cina, maggior acquirente al mondo dei semi di soia, ha tagliato il proprio import in questione dello 0,8% ad agosto. Il mercato di riferimento è stato dunque molto soft, con gli acquisti dell’ex Impero Celeste che hanno sostenuto le contrattazioni. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i contratti futures relativi alle spedizioni del prossimo mese di novembre sono aumentati di 0,9 punti percentuali, attestandosi a quota 16,2375 dollari il bushel presso il Chicago Board of Trade (il classico segmento in cui scambiano questi strumenti).

Allo stesso tempo, il mais relativo alle spedizioni di dicembre hanno messo a segno un +0,6% che ha fatto salire la quotazione a 7,49 dollari il bushel. Il discorso su tali commodities agricole viene poi completato dal grano, con il suo +0,6% e gli 8,9725 dollari il bushel (si tratta ancora una volta delle spedizioni di dicembre). In quest’ultimo caso, i prezzi russi per le esportazioni sono saliti in maniera evidente, visto che sono necessari 340 dollari per ogni tonnellata, il livello più alto da quando l’Unione Sovietica si è disgregata, come sottolineato dall’Institute for Agricultural Market Studies (Ikar).

Lascia un commento