Futures: grano e mais in rialzo a Chicago

Il grano ha fatto registrare il suo picco più alto delle ultime tre settimane presso il Chicago Board of Trade: in effetti, questa performance non è stata casuale, ma riflette il fatto che le temperature basse e il clima secco continueranno ad erodere i raccolti invernali negli Stati Uniti, il maggior esportatore al mondo per quel che concerne tale commodity. Il mais a sua volta ha prolungato il proprio rally. D’altronde, la situazione appena descritta non è molto diversa da quella dello scorso mese di novembre, quando vi fu un forte rialzo per i futures sul grano.

Le temperature a cui si è appena fatto riferimento sono quelle delle aree settentrionali e orientali, in particolare la zona più a nord del Midwest, tradizionalmente quella in cui il grano viene coltivato in maniera intensiva. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da sottolineare come le spedizioni del prossimo mese di marzo relative a questo contratto future hanno messo a segno un +0,6%, giungendo di conseguenza a quota 7,875 dollari il bushel presso il Cicago Board of Trade. Il livello più alto dal 26 dicembre scorso è stato invece raggiunto a quota 7,9075 dollari.

È ancora troppo presto per capire quale sarà il reale impatto del deficit idrico sulla produzione, ma intanto ci sono questi risultati. Spostando invece la nostra attenzione sul già citato mais, c’è da dire che le spedizioni di marzo si sono caratterizzate per un rialzo dello 0,4%, con la quotazione effettiva che attualmente ammonta a 7,3325 dollari il bushel. Un ultimo cenno lo meritano i semi di soia: a metà novembre essi risultavano in calo, mentre le ultime stime hanno messo in luce una offerta a settembre pari a 59,46 milioni di tonnellate, inferiore rispetto a quanto aveva fatto sapere il Dipartimento Agricolo americano a dicembre (59,93 milioni per la precisione), una situazione causata ancora una volta dalle temperature rigide di questi mesi.

Lascia un commento