Futures: grano e mais in rialzo a Chicago

Il grano ha fatto registrare il suo picco più alto delle ultime tre settimane presso il Chicago Board of Trade: in effetti, questa performance non è stata casuale, ma riflette il fatto che le temperature basse e il clima secco continueranno ad erodere i raccolti invernali negli Stati Uniti, il maggior esportatore al mondo per quel che concerne tale commodity. Il mais a sua volta ha prolungato il proprio rally. D’altronde, la situazione appena descritta non è molto diversa da quella dello scorso mese di novembre, quando vi fu un forte rialzo per i futures sul grano.

Futures: in rialzo i prezzi del mais

I prezzi del mais sono aumentati fino ai livelli più alti degli ultimi tre mesi: la performance in questione è stata resa possibile dall’ultimo report americano che ha messo in luce un ribasso imprevisto per quel che concerne le scorte interne, il record più basso degli ultimi otto anni, a testimonianza di come vi sia una domanda molto forte per quel che riguarda i cereali. Gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore da tale punto di vista, dunque questi dati sono davvero molto importanti. Nel dettaglio, le scorte hanno raggiunto quota 988 milioni di bushel lo scorso 1° settembre, in calo di dodici punti percentuali rispetto a un anno prima.

Futures: il punto su mais, semi di soia e carne bovina

Una breve panoramica sulle contrattazioni dei futures che si sono concluse ieri negli Stati Uniti ci può aiutare a comprendere le performance delle principali commodities. Ad esempio, gli strumenti collegati all’andamento del mais si sono caratterizzate per ribassi compresi tra i tre e gli undici centesimi di dollaro, a causa dell’influenza negativa subita dal mercato del grano. In particolare, le spedizioni del prossimo mese di luglio, lo strumento attualmente più attivo, sono quelle che hanno fatto registrare i cali più evidenti. La crescita del dollaro e le vendite commerciali hanno provocato questa depressione nei prezzi del mercato di riferimento.

I rally delle commodities presso il Chicago Board of Trade

Il grano, il mais e i semi di soia sono stati i protagonisti assoluti del rally che ha caratterizzato quest’ultima settimana presso il Chicago Board of Trade: la constatazione deriva ovviamente dalle ultime contrattazioni che hanno coinvolto la piazza americana. In effetti, se si osserva da vicino cosa è successo per quel che concerne il grano, le spedizioni del mese di maggio di questi contratti futures hanno fatto registrare un incremento di 0,7 punti percentuali, con la quota che si è attestata sui 6,695 dollari il bushel, dopo aver anche toccato i 6,73 dollari, vale a dire il livello più alto dallo scorso 5 marzo.

I futures sul mais proseguono il loro momento negativo

Non è un bel momento per il mais come commodity da investimento: gli investitori finanziari appassionati di contratti futures si saranno infatti accorti che il prodotto agricolo in questione è giunto ormai al suo terzo giorno consecutivo di ribasso, aumentando il peggior declino di sempre da tre mesi a questa parte. Il motivo è presto detto, in effetti, il governo americano ha aumentato in maniera del tutto inaspettata le proprie stime relative all’offerta globale. Di conseguenza, i contratti relativi alle spedizioni di marzo non potevano che calare di 1,1 punti percentuali presso il Chicago Board of Trade, attestandosi a quota 6,05 dollari il bushel, il prezzo più basso che sia stato registrato per lo strumento più attivo in questo senso dallo scorso 21 dicembre.

Mais, brutto tonfo per i futures a Chicago

Il Chicago Board of Trade ha assistito impotente al declino dei contatti futures legati alle performance del mais: il ribasso in questione è stato pari a oltre cinque punti percentuali, tanto che questi prodotti finanziari hanno eguagliato il peggior livello delle ultime dieci settimane. C’è comunque da dire che non si è trattato dell’unico calo presso la piazza americana, visto che i futures relativi ai bovini e ai suini sono stati anch’essi influenzati in maniera negativa dai timori per la recessione globale. Le preoccupazioni per la crisi economica europea e le difficoltà americane, infatti, hanno convinto più di un investitore a vendere gli strumenti collegati all’andamento delle principali commodities. Nello specifico, le ultime contrattazioni sono state caratterizzate da una perdita pari a 35 centesimi di dollaro per quel che riguarda le spedizioni di dicembre del mais, con una quotazione pari a 6,50 dollari il bushel, il livello più basso dallo scorso 11 luglio.

Futures: ottimo rialzo del mais a Chicago

Gli investitori che hanno sottoscritto futures sul mais si staranno sicuramente fregando le mani: i contratti relazionati alla commodity alimentare sono infatti riusciti ad avanzare in maniera decisa presso il Chicago Board of Trade, grazie soprattutto alle piogge che hanno colpito il Midwest americano (per intenderci, si tratta della regione che comprende stati come l’Ohio, l’Indiana e l’Illinois). C’è comunque da dire che anche il grano e i semi di soia sono stati capaci di rialzi importanti. I futures sul mais, più precisamente le spedizioni relative al mese di luglio, hanno guadagnato 1,2 punti percentuali, innalzando la loro quota fino a 7,68 dollari per ogni bushel, prima di essere scambiati a 7,67 dollari a Singapore. Gli strumenti che osservano da vicino le performance del grano e dei semi di soia hanno invece conseguito aumenti più contenuti, rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. I prossimi dieci giorni non promettono nulla di buono per il Midwest, anzi si parla con insistenza di probabili alluvioni: lo stesso discorso non può invece essere valido per l’Europa e per i suoi relativi raccolti.