In calo i futures sui semi di soia

I futures sui semi di soia sono calati ieri per la quarta sessione consecutiva a Chicago: gli strumenti finanziari in questione hanno infatti registrato la peggior performance dallo scorso mese di giugno, dopo che il governo americano ha ritoccato al rialzo le stime relative alle scorte globali. In effetti, queste ultime sono destinate a raggiungere i sessanta milioni di tonnellate prima del raccolto del 2013 per quel che concerne l’Emisfero Settentrionale; nel dettaglio, si tratta di una previsione superiore di 4,3 punti percentuali rispetto a quella di ottobre, di poco al di sopra anche rispetto a quella degli analisti finanziari (57,5 milioni di tonnellate).

Il mese di settembre, al contrario, era stato caratterizzato da performance differenti, visto soprattutto l’improvviso rialzo per i futures sui semi di soia. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che le spedizioni del prossimo mese di gennaio sono declinate di 1,8 punti percentuali, giungendo così a quota 14,225 dollari il bushel presso il Chicago Board of Trade. Il livello peggiore è stato però raggiunto con i 14,2125 dollari il bushel, un valore che non era stato registrato addirittura dal 29 giugno per il future più attivo in tal senso.

D’altronde, tali prodotti si stanno comportando diversamente da quelli collegati a un’altra commodity, alla luce di quanto rilevato una settimana fa, vale a dire il forte rialzo per i futures sul grano. Lo Us Department of Agriculture ha provveduto ad aumentare le proprie statistiche in merito ai raccolti degli Stati Uniti: i quattro punti percentuali aggiuntivi sono quantificabili in oltre trentanove bushel, con circa tre milioni di tonnellate in più per la produzione nazionale. I rischi di scorte basse per quel che concerne i semi di soia continuano ad esserci e neanche gli analisti finanziari e gli economisti sono riusciti a spazzarli via. Intanto, il mais ha visto rallentare la sua corsa in relazione alle spedizioni di marzo (-1%).

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