Commodities: gli investitori premiano semi di soia e petrolio

Gli investitori finanziari che hanno focalizzato il loro portafoglio sulle commodities hanno provveduto ad accrescere le holding come non accadeva dallo scorso mese di marzo: tutto è spiegabile con il rally sensazionale fatto registrare dal petrolio (ben sei mesi di durata), senza dimenticare il guadagno piuttosto importante dei semi di soia. I futures relativi alle materie prime hanno quindi conquistato 1,3 punti percentuali nel corso di questo mese, con un totale di ben 10,72 milioni di contratti alla data dello scorso 29 agosto.

In particolare, come si è già avuto modo di sottolineare, i semi di soia scambiati presso il Chicago Mercantile Exchange hanno esteso il loro rally per il terzo mese consecutivo, mentre i futures collegati alle performance del petrolio Wti (West Texas Intermediate) hanno messo a segno un incremento di 7,4 punti percentuali. Di conseguenza, gli investitori non potevano che ampliare le scommesse per quel che concerne un ulteriore andamento positivo. La peggior siccità dal 1956 per gli Stati Uniti e il clima secco che vi è stato in Russia questa estate hanno stimolato gli acquisti di grano e semi di soia, mentre l’oro nero è riuscito a trarre il massimo vantaggio dalle crescenti tensioni mediorientali.

Tornando a parlare della commodity agricola in questione, c’è da dire che l’incremento dei primi otto mesi di questo 2012 è stato superiore al 45%, con tanto di record presso il Chicago Board of Trade (la classica piazza in cui si contrattano tali beni), vale a dire 17,7125 dollari il bushel (si tratta di una rilevazione di ieri). Le principali scommesse al rialzo sono giunte dai fondi speculativi (i cosiddetti hedge fund), senza dimenticare la crescita degli assets in commodities sotto gestione, ovvero fino a 406 miliardi di dollari secondo i dati messi a disposizione da Barclays. I primi sei mesi dell’anno, infine, sono stati caratterizzati da sei miliardi di dollari per quel che riguarda i riscatti.

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