Sesto calo consecutivo per i futures sui semi di soia

I semi di soia hanno fatto registrare un ribasso per la sesta sessione consecutiva presso il Chicago Board of Trade (vedi anche Futures sui semi di soia in rialzo a Chicago): il motivo di questa performance negativa va ricercato sicuramente nell’ultimo report economico che riguarda la Cina, primo consumatore al mondo per quel che concerne la commodity alimentare. In effetti, l’ex Impero Celeste ha provveduto a cancellare quasi due milioni di tonnellate di scorte dal Brasile, a causa di alcuni problemi relativi al trasporto.

Futures sui semi di soia in rialzo a Chicago

Semi di soia in grande spolvero ieri al Chicago Board of Trade: la commodity alimentare è stata infatti protagonista del terzo rialzo consecutivo, una performance che le ha consentito di raggiungere il suo livello più alto da oltre una settimana (vedi anche Commodities: gran rialzo dei futures sui semi di soia). Tutto ciò è stato senza dubbio agevolato dalla forte domanda proveniente dalla Cina, vale a dire il paese che rappresenta il maggior acquirente al mondo di tali semi. C’è comunque ancora da tenere in considerazione la minaccia che incombe sui raccolti argentini a causa del clima eccessivamente secco.

In calo i futures sui semi di soia

I futures sui semi di soia sono calati ieri per la quarta sessione consecutiva a Chicago: gli strumenti finanziari in questione hanno infatti registrato la peggior performance dallo scorso mese di giugno, dopo che il governo americano ha ritoccato al rialzo le stime relative alle scorte globali. In effetti, queste ultime sono destinate a raggiungere i sessanta milioni di tonnellate prima del raccolto del 2013 per quel che concerne l’Emisfero Settentrionale; nel dettaglio, si tratta di una previsione superiore di 4,3 punti percentuali rispetto a quella di ottobre, di poco al di sopra anche rispetto a quella degli analisti finanziari (57,5 milioni di tonnellate).

Improvviso rialzo per i futures sui semi di soia

Circa tre settimane fa ci si è posti una domanda in merito agli investimenti finanziari: su quali commodity investire a settembre 2012? Un utile spunto viene offerto proprio oggi dai semi di soia, i quali sono cresciuti a causa della speculazione relativa al possibile potenziamento della domanda per quel che concerne le importazioni. Come riflesso incondizionato di questa performance, anche il grano e il mais hanno fatto registrare dei rialzi. Gli investitori hanno premiato semi di soia e petrolio lo scorso 1° settembre, ma le ultime sei settimane della commodity in questione erano state caratterizzate da ribassi continui.

Commodities: gli investitori premiano semi di soia e petrolio

Gli investitori finanziari che hanno focalizzato il loro portafoglio sulle commodities hanno provveduto ad accrescere le holding come non accadeva dallo scorso mese di marzo: tutto è spiegabile con il rally sensazionale fatto registrare dal petrolio (ben sei mesi di durata), senza dimenticare il guadagno piuttosto importante dei semi di soia. I futures relativi alle materie prime hanno quindi conquistato 1,3 punti percentuali nel corso di questo mese, con un totale di ben 10,72 milioni di contratti alla data dello scorso 29 agosto.

Futures: il punto su mais, semi di soia e carne bovina

Una breve panoramica sulle contrattazioni dei futures che si sono concluse ieri negli Stati Uniti ci può aiutare a comprendere le performance delle principali commodities. Ad esempio, gli strumenti collegati all’andamento del mais si sono caratterizzate per ribassi compresi tra i tre e gli undici centesimi di dollaro, a causa dell’influenza negativa subita dal mercato del grano. In particolare, le spedizioni del prossimo mese di luglio, lo strumento attualmente più attivo, sono quelle che hanno fatto registrare i cali più evidenti. La crescita del dollaro e le vendite commerciali hanno provocato questa depressione nei prezzi del mercato di riferimento.

Futures: semi di soia in rialzo grazie all’export di Usa e Brasile

I semi di soia sono stati capaci di risollevarsi da un declino che durava ormai da sei settimane, mettendo a segno un rialzo interessante a livello di contrattazioni: il cambiamento di performance può essere facilmente spiegato con l’incremento fatto registrare dalle esportazioni della commodity per quel che concerne gli Stati Uniti e il Brasile, con la relativa offerta che non poteva non risentirne, visto che stiamo parlando dei due principali paesi al mondo da questo punto di vista. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che l’importo totale di semi di soia che è stato ispezionato per l’export a stelle e strisce è quasi raddoppiato in una settimana, passando da 10 a 20,3 milioni di bushel.

Semi di soia, futures in rialzo a Chicago

I semi di soia hanno fatto registrare un rialzo deciso ancora prima di conoscere l’ultimo report agricolo del governo americano: in effetti, secondo quanto stimato da quest’ultimo, vi potrebbero essere minori scorte globali a causa delle perdite sudamericane. Di conseguenza, i contratti futures relativi alle spedizioni di maggio della commodity in questione hanno guadagnato 0,6 punti percentuali, con la quota complessiva che si è fermata a 14,395 dollari il bushel presso il Chicago Board of Trade. In Cina, poi, vale a dire nel paese che rappresenta il maggior acquirente al mondo di semi, lo stesso strumento finanziario ha guadagnato quasi l’1%, con una quotazione totale di 4,774 yuan la tonnellata presso il Dalian Commodity Exchange, il livello più alto in relazione al contratto più attivo in questo senso dal 5 settembre scorso.

I rally delle commodities presso il Chicago Board of Trade

Il grano, il mais e i semi di soia sono stati i protagonisti assoluti del rally che ha caratterizzato quest’ultima settimana presso il Chicago Board of Trade: la constatazione deriva ovviamente dalle ultime contrattazioni che hanno coinvolto la piazza americana. In effetti, se si osserva da vicino cosa è successo per quel che concerne il grano, le spedizioni del mese di maggio di questi contratti futures hanno fatto registrare un incremento di 0,7 punti percentuali, con la quota che si è attestata sui 6,695 dollari il bushel, dopo aver anche toccato i 6,73 dollari, vale a dire il livello più alto dallo scorso 5 marzo.

Ancora un rialzo per i futures legati ai semi di soia

I contratti futures che osservano da vicino le performance dei semi di soia hanno fatto registrare il secondo giorno consecutivo di rialzi: in questo modo, presso il Chicago Board of Trade è stato raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque mesi, dopo che il Brasile, maggior rifornitore dell’olio di semi che si ricava da questa commodity, ha tagliato le proprie stime relative alla produzione del 2012. Gli agricoltori del paese sudamericano, infatti, dovrebbero raccogliere circa 68,7 milioni di tonnellate di semi fino al prossimo mese di agosto, mentre si era parlato di 69,2 milioni appena un mese fa.

Futures, i semi di soia proseguono indisturbati il loro rally

I contratti futures collegati all’andamento dei semi di soia hanno fatto registrare un importante rialzo, proseguendo in questa maniera il rally che ormai dura da ben cinque mesi: l’ennesimo incremento di questi strumenti finanziari è stato favorito senza dubbio dalla speculazione che ha coinvolto la domanda, in merito soprattutto alla sua futura crescita per le esportazioni americane della commodity. Nel frattempo, il mais ha ricalcato la medesima performance. La produzione di semi in Brasile, il secondo maggior paese in questo senso a livello internazionale, dovrebbe calare fino a 68 milioni di tonnellate nel corso di quest’anno, mentre nel 2011 erano stati abbondantemente superati i settantacinque milioni, come rilevato in modo opportuno dalla società di ricerca AgRural Commodities Agricolas.

Le piogge brasiliane e argentine fanno calare i futures sui semi di soia

I semi di soia hanno fatto registrare il loro secondo giorno consecutivo di rallentamento, un declino persistente che non può che essere spiegato con le previsioni metereologiche in Brasile e Argentina: le piogge che si dovrebbero verificare nei due stati sudamericani, infatti, hanno contribuito a sostenere l’offerta in questione e la conseguenza più immediata è stato proprio questo ribasso prolungato presso il Chicago Mercantile Exchange. Allo stesso tempo, i contratti futures relativi a grano e mais sono calati. Ben tre quarti del territorio argentino dovrebbe essere caratterizzato da sufficienti precipitazioni e queste andranno a influenzare in maniera inevitabile i raccolti della commodity alimentare della settimana appena cominciata e anche della prossima.

Semi di soia, futures a rischio a causa dell’import cinese

I prezzi dei semi di soia potrebbero continuare a scendere ulteriormente a causa dell’aumento di offerta da parte dei paesi sudamericani: inoltre, bisogna anche considerare che la crescita della domanda proveniente dalla Cina, grande consumatrice in tal senso, è destinata a rallentare. La quota in questione è scesa al di sotto di 11,50 dollari il bushel, anche se si tratta di un prezzo relativamente alto e in grado di sostenere molti interessi. Ma occorre esaminare più a fondo l’andamento della commodity in questione presso il Chicago Board of Trade. In effetti, il calo di prezzi nel corso di questo 2011 è stato pari a sedici punti percentuali, sulla scorta dei raccolti argentini e brasiliani, maggiori produttori in assoluto dopo gli Stati Uniti.

Futures: il clima fa volare ancora grano e semi di soia

Il grano e i semi di soia, due tra le principali commodities di tipo alimentare, potrebbero prolungare ulteriormente i loro rialzi tariffari: si tratta dell’effetto diretto del peggioramento climatico che sta interessando gran parte degli Stati Uniti, con i raccolti e le scorte che poterebbero subire i danni più consistenti secondo la società Mirae Asset Maps Global Investments. C’è anche da aggiungere che i prezzi in questione rimarranno piuttosto alti per altri motivi, in primis la crescente domanda proveniente dalla Cina e diversi paesi del continente asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i prezzi del grano sono saliti di ben venti punti percentuali dallo scorso 1° luglio.