Futures: il clima fa volare ancora grano e semi di soia

Il grano e i semi di soia, due tra le principali commodities di tipo alimentare, potrebbero prolungare ulteriormente i loro rialzi tariffari: si tratta dell’effetto diretto del peggioramento climatico che sta interessando gran parte degli Stati Uniti, con i raccolti e le scorte che poterebbero subire i danni più consistenti secondo la società Mirae Asset Maps Global Investments. C’è anche da aggiungere che i prezzi in questione rimarranno piuttosto alti per altri motivi, in primis la crescente domanda proveniente dalla Cina e diversi paesi del continente asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i prezzi del grano sono saliti di ben venti punti percentuali dallo scorso 1° luglio.

Due giorni fa, invece, i semi di soia hanno conseguito il loro record più alto degli ultimi tre anni, tanto che istituti prestigiosi come Morgan Stanley e Goldman Sachs si sono visti costretti a ritoccare le loro precedenti stime. Quindi, non ci si deve stupire più di tanto se i contratti futures relativi alle spedizioni di dicembre del grano sono aumentati dell’1,1%, attestandosi a quota 7,465 dollari per ogni singolo bushel: ovviamente, la rilevazione statistica si riferisce al Chicago Board of Trade. Il rialzo è stato meno evidente per l’altra commodity, con 0,6 punti percentuali da aggiungere al relativo contratto. Le commodities agricole rappresentano pur sempre un ottimo metodo per ripararsi dall’inflazione, in primis i prezzi alimentari e del carburante. Intanto, gli speculatori hanno accresciuto le previsioni al rialzo relative a questi stessi prodotti, una chiara conferma di quella che è la situazione attuale.

Secondo gran parte degli analisti, infine, la domanda proveniente dalla Corea del Sud dovrebbe addirittura raddoppiare: in effetti, i fondi locali sono pronti a investire in questa maniera in termini di assets, nonostante una buona gestione sia già stata posta in essere dall’inizio del 2009, arrivando fino all’attuale ammontare di 1,8 trilioni di won (circa due miliardi di euro).

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