Il grano ha fatto registrare il suo picco più alto delle ultime tre settimane presso il Chicago Board of Trade: in effetti, questa performance non è stata casuale, ma riflette il fatto che le temperature basse e il clima secco continueranno ad erodere i raccolti invernali negli Stati Uniti, il maggior esportatore al mondo per quel che concerne tale commodity. Il mais a sua volta ha prolungato il proprio rally. D’altronde, la situazione appena descritta non è molto diversa da quella dello scorso mese di novembre, quando vi fu un forte rialzo per i futures sul grano.
grano
Forte rialzo per i futures sul grano
Il mese di ottobre si è caratterizzato per delle interessanti performance dei futures, soprattutto il rally del granturco: questi stessi contratti sono oggi cresciuti come non accadeva da ben cinque settimane, grazie alla speculazione che ha riguardato le scorte globali di tale commodity, destinate a ridursi per il deterioramento delle condizioni dei raccolti negli Stati Uniti. Il motivo è presto detto, vale a dire il clima secco e la pioggia che influiscono su molte parti del continente europeo. Circa il 39% del raccolto invernale americano era in buone o eccellenti condizioni lo scorso 4 novembre, anche se si è trattato del livello più basso per quel che concerne la settimana in questione, come messo opportunamente in luce dal Dipartimento Agricolo.
I rally delle commodities presso il Chicago Board of Trade
Il grano, il mais e i semi di soia sono stati i protagonisti assoluti del rally che ha caratterizzato quest’ultima settimana presso il Chicago Board of Trade: la constatazione deriva ovviamente dalle ultime contrattazioni che hanno coinvolto la piazza americana. In effetti, se si osserva da vicino cosa è successo per quel che concerne il grano, le spedizioni del mese di maggio di questi contratti futures hanno fatto registrare un incremento di 0,7 punti percentuali, con la quota che si è attestata sui 6,695 dollari il bushel, dopo aver anche toccato i 6,73 dollari, vale a dire il livello più alto dallo scorso 5 marzo.
Futures: il clima fa volare ancora grano e semi di soia
Il grano e i semi di soia, due tra le principali commodities di tipo alimentare, potrebbero prolungare ulteriormente i loro rialzi tariffari: si tratta dell’effetto diretto del peggioramento climatico che sta interessando gran parte degli Stati Uniti, con i raccolti e le scorte che poterebbero subire i danni più consistenti secondo la società Mirae Asset Maps Global Investments. C’è anche da aggiungere che i prezzi in questione rimarranno piuttosto alti per altri motivi, in primis la crescente domanda proveniente dalla Cina e diversi paesi del continente asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i prezzi del grano sono saliti di ben venti punti percentuali dallo scorso 1° luglio.
Grano, i futures al livello più alto da giugno
Il grano è riuscito a raggiungere il più alto livello degli ultimi due mesi: un traguardo così importante è stato possibile grazie, in particolare, all’output americano, il quale dovrebbe essere inferiore rispetto alle previsioni approntate dal governo di Washington. Al contrario, i semi di soia si sono resi protagonisti di un andamento più altalenante (alla fine delle contrattazioni i contratti hanno ceduto lo 0,3%). Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire i contratti futures sul grano e relativi alle spedizioni di dicembre hanno subito un rialzo di 0,3 punti percentuali presso il Chicago Board of Trade, facendo fermare la commodity alimentare a quota 7,177 dollari per ogni singolo bushel, un risultato che non veniva nemmeno sfiorato dallo scorso 9 giugno. Si è parlato prima di produzione, ma cosa è successo esattamente a livello di settore primario? In pratica, la produzione di grano dovrebbe superare i 13mila miliardi di bushel, almeno da quanto trapela dall’ultimo rapporto della Intl FCStone Incorporated.
Volano ancora i contratti futures sui semi di soia
Sono già due giorni di fila che i contratti futures relativi ai semi di soia stanno avanzando in modo deciso: il rialzo in questione è stato sicuramente agevolato dalle attuali condizioni dei raccolti americani, rovinati in questi ultimi tempi dal clima caldo e secco del Midwest. L’effetto positivo ha poi contagiato anche i contratti relativi al grano, anch’essi in crescita. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le spedizioni del mese di novembre relative a questa commodity alimentare sono aumentate di 0,6 punti percentuali, attestandosi a quota 13,705 dollari per ogni singolo bushel presso il Chicago Board of Trade. A Singapore, invece, la quotazione è stata ancora maggiore, sfiorando a ripetizione i 13,7 dollari. Si tratta sicuramente di un dato incoraggiante, anche perché gli stessi futures che ora si comportano in maniera eccellente, lo scorso anno hanno perso addirittura il 36%.
Semi di soia in crescita, è il rally più lungo dal 2007
Era dal mese di settembre del 2007 che i semi di soia non subivano un rialzo come sta accadendo in questi ultimi tempi: si tratta, in pratica, del rally più lungo da quattro anni a questa parte, favorito in larga misura dal fatto che vi sia una forte speculazione sul clima americano e sulle conseguenze relative ai raccolti (gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore al mondo per quel che riguarda questa commodity e il grano). In effetti, le temperature in questione dovrebbero aumentare di oltre dodici gradi Fahrenheit al di sopra del normale, il tutto a partire da domani e per tutti i sette giorni successivi: l’area interessata sarà quella del Midwest, con il 46% dei raccolti di grano e il 44% di quelli di semi di soia che dovrebbero presentare strati arabili più secchi rispetto a quanto ci si aspetterebbe, una situazione che si protrarrà anche al mese di agosto. È normale quindi immaginare l’andamento dei relativi contratti futures.
Futures, il clima influenza l’andamento di grano e soia
Il grano e i semi di soia proseguono ancora a braccetto nelle loro performance finanziarie: la domanda delle due commodities potrebbe infatti crescere in maniera sostanziosa nel corso di questa settimana e tutto ciò per un motivo molto semplice. In effetti, ad aumentare è stata soprattutto la domanda americana di nuove scorte, le quali verrebbero utilizzate a fini alimentari, ma anche per scopi legati al settore dei carburanti. Tra l’altro, dettaglio non trascurabile, sono molte le preoccupazioni in merito al clima avverso che potrebbe caratterizzare i mesi di luglio e agosto in territorio americano, un fattore che andrebbe sicuramente a danneggiare i principali raccolti, vale a dire quelli del Midwest.
Grano e semi di soia in calo a causa delle speculazioni americane
Crescono le speculazioni sui possibili tagli da parte dell’economia americana in relazione alla domanda di cibo e biocarburanti. Queste “scommesse” per gli investitori hanno influenzato in maniera piuttosto negativa le quotazioni dei principali contratti futures agricoli: in effetti, il grano e i semi di soia sono entrambi calati vistosamente, soprattutto il primo, protagonista del livello più basso delle ultime quattro settimane. Tra l’altro, bisogna sottolineare che la produzione industriale a stelle e strisce sta crescendo molto meno rispetto a quanto previsto dagli analisti, così come è successo a maggio.
Commodities: come investire nei futures sul grano
Il grano o frumento rappresenta una commodity agricola tra le più gettonate tra gli investitori: dove risiede il successo di questi contratti futures? Le coltivazioni in questione sono molto diffuse in diverse zone del mondo, soprattutto per il suo frequente utilizzo alimentare. In effetti, gran parte della produzione è quella statunitense e va a riguardare direttamente la tipologia Hard Red Winter, capace di resistere ai rigidi inverni del Kansas, del Texas e del Nebraska. Un’altra tipologia che può essere sfruttata nelle contrattazioni è quella del grano tenero: la denominazione ufficiale è quella di Soft Red Winter, adatta, in particolare, ai climi umidi. Tra l’altro, è stata proprio questa seconda categoria appena menzionata, quotata attualmente presso il Chicago Board of Trade, a rappresentare il primo contratto future sul frumento con una negoziazione in borsa: al giorno d’oggi si tratta dello strumento finanziario con una struttura simile che vanta i maggiori scambi a livello globale.