Semi di soia in crescita, è il rally più lungo dal 2007

Era dal mese di settembre del 2007 che i semi di soia non subivano un rialzo come sta accadendo in questi ultimi tempi: si tratta, in pratica, del rally più lungo da quattro anni a questa parte, favorito in larga misura dal fatto che vi sia una forte speculazione sul clima americano e sulle conseguenze relative ai raccolti (gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore al mondo per quel che riguarda questa commodity e il grano). In effetti, le temperature in questione dovrebbero aumentare di oltre dodici gradi Fahrenheit al di sopra del normale, il tutto a partire da domani e per tutti i sette giorni successivi: l’area interessata sarà quella del Midwest, con il 46% dei raccolti di grano e il 44% di quelli di semi di soia che dovrebbero presentare strati arabili più secchi rispetto a quanto ci si aspetterebbe, una situazione che si protrarrà anche al mese di agosto. È normale quindi immaginare l’andamento dei relativi contratti futures.

Gli strumenti collegati ai semi di soia e alle spedizioni di novembre sono già cresciuti di tre centesimi (+0,2%), con una quota attuale molto vicina ai quattordici dollari (13,87 per la precisione) per ogni singolo bushel: il Chicago Board of Trade, inoltre, ha registrato un incremento di ben quaranta punti percentuali negli ultimi dodici mesi da parte di questi beni.

Per quel che concerne il grano, invece, i futures relativi alle spedizioni di dicembre hanno guadagnato 6,5 centesimi di dollaro (+1%), con la quota complessiva che ha sfiorato a più ripetizioni i sette dollari al bushel (questa unità di misura equivale a 27,21 chilogrammi). Le ultime due settimane climatiche sono state caratterizzate da temperature secche e da piantagioni piuttosto vulnerabili, come è inevitabile che sia: i rischi maggiori sono quelli che riguardano l’Iowa, l’Ohio e il Wisconsin, con il volume d’affari dei raccolti che potrebbe anche crollare a breve.

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