Semi di soia in crescita, è il rally più lungo dal 2007

Era dal mese di settembre del 2007 che i semi di soia non subivano un rialzo come sta accadendo in questi ultimi tempi: si tratta, in pratica, del rally più lungo da quattro anni a questa parte, favorito in larga misura dal fatto che vi sia una forte speculazione sul clima americano e sulle conseguenze relative ai raccolti (gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore al mondo per quel che riguarda questa commodity e il grano). In effetti, le temperature in questione dovrebbero aumentare di oltre dodici gradi Fahrenheit al di sopra del normale, il tutto a partire da domani e per tutti i sette giorni successivi: l’area interessata sarà quella del Midwest, con il 46% dei raccolti di grano e il 44% di quelli di semi di soia che dovrebbero presentare strati arabili più secchi rispetto a quanto ci si aspetterebbe, una situazione che si protrarrà anche al mese di agosto. È normale quindi immaginare l’andamento dei relativi contratti futures.

Trading cereali: nasce società europea degli agricoltori

trading-cereali-agricoltori-societa-europea-nascitaAl fine di salvare la produzione made in Italy del pane e della pasta, nasce “Filiera Agricola Italiana”, una società di trading in cereali che si occuperà di gestire la contrattualistica nell’ambito della coltivazione e della commercializzazione di oltre 20 milioni di quintali annui tra grano tenero per il pane, soia, girasole e grano duro per la produzione della pasta; trattasi in tutto e per tutto di una società di trading degli agricoltori di prodotti non ogm e di origine italiana grazie alla presenza in “Filiera Agricola Italiana” di quattro società cooperative, una società di servizi della Legacoop e di Consorzi Agrari d’Italia, due organizzazioni dei produttori agricoli e ben diciotto consorzi agrari. L’iniziativa, in accordo con quanto ha dichiarato il Presidente della Coldiretti Marini, nasce con l’intento di tutelare la produzione di pasta e di pane made in Italy visto che sul mercato italiano una confezione di prodotto su tre si trova a scaffale, pronta per la vendita al dettaglio, spacciata come italiana ma che invece, senza alcuna indicazione in etichetta, è un prodotto realizzato con il grano proveniente dall’estero.

Commodities: cali per oro e cacao, meglio puntare su riso e grano

granoIl punto di riferimento per quel che riguarda le principali esportazioni commerciali di questo momento è rappresentato senza dubbio dal mercato della Cina; non è un caso, infatti, che l’ex Impero Celeste abbia fatto registrare nel corso del mese di maggio un incremento pari a ben cinquanta punti percentuali, un dato che in molti si aspettavano (in primis gli analisti economici), ma che si è rivelato un ottimo sostegno a tutti gli altri mercati. Un fattore aggiuntivo che ha agevolato notevolmente il comparto delle commodities e il loro relativi investimenti finanziari è stato poi rappresentato dalla ripresa dell’euro nei confronti delle altre valute, un recupero che ha spinto verso l’alto i prezzi del settore in questione. D’altro canto, occorre anche tenere presente che i livelli raggiunti ormai dal petrolio, in particolare la tipologia West Texas Intermediate, sono impressionanti, dato che è stata superata quota 76 dollari al barile. Lo stesso discorso vale anche per i metalli di tipo non ferroso, eccezion fatta per lo zinco che è calato leggermente nel corso delle ultime contrattazione al London Metal Exchange, a fronte di guadagni medi compresi tra l’1,5% e il 2% da parte degli altri prodotti.