Volano ancora i contratti futures sui semi di soia

Sono già due giorni di fila che i contratti futures relativi ai semi di soia stanno avanzando in modo deciso: il rialzo in questione è stato sicuramente agevolato dalle attuali condizioni dei raccolti americani, rovinati in questi ultimi tempi dal clima caldo e secco del Midwest. L’effetto positivo ha poi contagiato anche i contratti relativi al grano, anch’essi in crescita. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le spedizioni del mese di novembre relative a questa commodity alimentare sono aumentate di 0,6 punti percentuali, attestandosi a quota 13,705 dollari per ogni singolo bushel presso il Chicago Board of Trade. A Singapore, invece, la quotazione è stata ancora maggiore, sfiorando a ripetizione i 13,7 dollari. Si tratta sicuramente di un dato incoraggiante, anche perché gli stessi futures che ora si comportano in maniera eccellente, lo scorso anno hanno perso addirittura il 36%.

Semi di soia in crescita, è il rally più lungo dal 2007

Era dal mese di settembre del 2007 che i semi di soia non subivano un rialzo come sta accadendo in questi ultimi tempi: si tratta, in pratica, del rally più lungo da quattro anni a questa parte, favorito in larga misura dal fatto che vi sia una forte speculazione sul clima americano e sulle conseguenze relative ai raccolti (gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore al mondo per quel che riguarda questa commodity e il grano). In effetti, le temperature in questione dovrebbero aumentare di oltre dodici gradi Fahrenheit al di sopra del normale, il tutto a partire da domani e per tutti i sette giorni successivi: l’area interessata sarà quella del Midwest, con il 46% dei raccolti di grano e il 44% di quelli di semi di soia che dovrebbero presentare strati arabili più secchi rispetto a quanto ci si aspetterebbe, una situazione che si protrarrà anche al mese di agosto. È normale quindi immaginare l’andamento dei relativi contratti futures.

Futures, il clima influenza l’andamento di grano e soia

Il grano e i semi di soia proseguono ancora a braccetto nelle loro performance finanziarie: la domanda delle due commodities potrebbe infatti crescere in maniera sostanziosa nel corso di questa settimana e tutto ciò per un motivo molto semplice. In effetti, ad aumentare è stata soprattutto la domanda americana di nuove scorte, le quali verrebbero utilizzate a fini alimentari, ma anche per scopi legati al settore dei carburanti. Tra l’altro, dettaglio non trascurabile, sono molte le preoccupazioni in merito al clima avverso che potrebbe caratterizzare i mesi di luglio e agosto in territorio americano, un fattore che andrebbe sicuramente a danneggiare i principali raccolti, vale a dire quelli del Midwest.

Grano e semi di soia in calo a causa delle speculazioni americane

Crescono le speculazioni sui possibili tagli da parte dell’economia americana in relazione alla domanda di cibo e biocarburanti. Queste “scommesse” per gli investitori hanno influenzato in maniera piuttosto negativa le quotazioni dei principali contratti futures agricoli: in effetti, il grano e i semi di soia sono entrambi calati vistosamente, soprattutto il primo, protagonista del livello più basso delle ultime quattro settimane. Tra l’altro, bisogna sottolineare che la produzione industriale a stelle e strisce sta crescendo molto meno rispetto a quanto previsto dagli analisti, così come è successo a maggio.

Futures: settimana contrastante per i semi di soia

Gli ultimi sette giorni di contrattazioni dei futures sono stati caratterizzati da performance a dir poco altalenanti: i due esempi più eclatanti in questo senso sono rappresentati dal grano, il quale è riuscito a incrementare i propri ricavi come non accadeva da almeno nove mesi, grazie soprattutto alle esportazioni americane, mentre i semi di soia sono inesorabilmente calati nonostante la crescente produzione fatta registrare dal Sud America. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da sottolineare come le scorte di grano siano scese di quindici punti percentuali, così come annunciato anche dallo Us Department of Agricolture: l’export è più che raddoppiato e in questo modo i contratti futures hanno potuto beneficiare del secondo giorno consecutivo di rialzi presso il Chicago Board of Trade.

Futures: i semi di soia eguagliano il record del 2008

Il rialzo fatto registrare presso il Chicago Board of Trade dai semi di soia è davvero rilevante: la commodity alimentare è infatti riuscita a guadagnare fino ai livelli da record che erano stati raggiunti ben trenta mesi fa, approfittando anche del contemporaneo boom del grano. La situazione che influenza i beni in questione è quella dell’Argentina, dato che molte navi sono state bloccate presso i porti della nazione sudamericana, una sorta di sciopero che sta favorendo la crescita della domanda per quel che concerne le esportazioni americane. Una delle conseguenze principali riguarda gli investitori finanziari; in effetti, i contratti futures che si riferiscono alle spedizioni commerciali di marzo hanno aggiunto 13,75 centesimi di dollaro alla loro quotazione (+1%), attestandosi a 14,26 dollari per ogni singolo bushel (l’unità di misura statunitense che equivale a circa 27 chilogrammi di grano).

Argentina: la soia fa calare il rischio delle obbligazioni

Il rischio relativo ai bond argentini è quello diminuito maggiormente tra tutti i governi internazionali: un risultato che è stato conseguito proprio nel corso di questa settimana e che è dovuto principalmente alla ripresa economica globale, la quale ha fornito un adeguato sostegno ai prezzi dei semi di soia, la commodity più importante del paese sudamericano per quel che concerne le esportazioni. Inoltre, segnali positivi sono giunti anche dalla domanda di carburanti. A questo punto, il costo che è necessario per proteggere il debito dell’Argentina dai mancati pagamenti per i Cds a cinque anni risulta essere più leggero di 0,41 punti percentuali, secondo una stima riportata in questi giorni; gli swap del paese latino americano sono scesi ben al di sotto dei contratti irlandesi per la prima volta e sono giunti fino a 37 punti base da quelli portoghesi, giudicati da Standard & Poor’s col rating A-, otto gradini al di sotto del giudizio sul credito di Buenos Aires.